Sabato 14 e domenica 15 per Yalla Shebab, un focus sulla Primavera araba in Egitto. Una due giorni di incontri, mostre e proiezioni di corti e lungometraggi di autori italiani e arabi che raccontano gli eventi di Piazza Tahrir. In programmazione, tra gli altri, "Tahrir" di Stefano Savona, appena vincitore del David di Donatello come miglior documentario.
Ad aprire il ricco programma, sabato 14 alle 18 presso le Manifatture Knos/Cineporto, la proiezione di M.A.R.E. Storie di Mediterraneo, Arabi, Rivolte ed Europa di Loris Savino, Marco Di Noia ed Elisa Pierandrei. Lavoro compiuto tra febbraio e marzo 2011 in Egitto, Tunisia e Libia, inseguendo la caduta dei regimi arabi. Agli incredibili protagonisti incontrati lungo il loro viaggio, gli autori hanno chiesto di spiegare davanti alla videocamera le ragioni del loro dissenso.
Alle 19 alle Manifatture Knos/Cineporto, i cortometraggi selezionati dal "Masry Asly Film Fest", festival di cinema indipendente egiziano realizzato dalla ONG Ricerca e Cooperazione, all’interno del progetto "Rising Stars. Itinerant Cinema in Egypt". A presentare i lavori sarà presente Paola Primavera, direttore del progetto.
Dalle 18 alle 23 alle Manifatture Knos/Cineporto "Volti di Tahrir", audio-documentario di Marco Pasquini. Volti di Tahrir si compone di una serie di storie di piccolo formato, ritratti intimi che raccontano la vita di alcuni ribelli. Uomini e donne che hanno accettato di raccontarsi, di parlare non solo della propria esperienza o delle motivazioni individuali all’interno di un più ampio movimento rivoluzionario collettivo, ma anche di esprimere i sogni e le aspettative che li spingono a lottare per un Egitto libero e democratico.
Alle 21 al CineTeatro DB d’Essai, la regista Carolina Popolani presenta Cairo Downtown, finalista al Festival del documentario di Al Jazeera, che registra il clima esistente nella capitale egiziana nei mesi che hanno preceduto la rivolta. Parlano direttamente i bloggers egiziani che usano la rete per fare politica ed esprimere dissenso.
Alle 22 al CineTeatro DB d’Essai, "Tahrir" di Stefano Savona, vincitore del David di Donatello come miglior documentario. Presentato al Locarno Film Festival 2011, Tahrir è un film scritto con i volti, con le mani, con le voci di chi stava in piazza. La prima cronaca in tempo reale della rivoluzione, a fianco dei suoi protagonisti. Uno spettacolo insieme tragico ed esaltante. Il racconto inedito e appassionato di una scoperta: la forza dirompente dell’agire in comune. Diciotto giorni in Piazza Tahrir cambiano la vita a tutti, ma soprattutto ai giovani che questa rivoluzione l’hanno iniziata uscendo dal mondo virtuale di facebook dove per la prima volta si erano riuniti.
A chiudere la serata l’incontro "Talking about revolution": intervengono i registi Carolina Popolani, Marco Pasquini e Stefano Savona.
Domenica 15 dedicata alla memoria di Vittorio Arrigoni, l’attivista italiano brutalmente assassinato esattamente un anno fa nella Striscia di Gaza.
Alle 19h al CineTeatro DB d’Essai, "Tahrir 2011" di Tamer Ezzat, Ayten Amin e Amr Salama. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2011 (fuori concorso) e al Festival di Toronto 2011 e premiato come miglior documentario al Films from the South Festival di Oslo, Tahrir 2011 racconta la rivoluzione egiziana da un punto di vista cinematografico unico, quello di tre registi egiziani. La storia della rivoluzione vista attraverso i loro occhi in tre capitoli diversi, dal titolo: Il Buono, Il Cattivo e Il Politico.
Alle 21 al CineTeatro DB d’Essai "18 days". Selezione ufficiale al Festival di Cannes 2011 (fuori concorso), 18 days si compone di dieci cortometraggi sulla rivoluzione del 25 gennaio in Egitto. Dieci registi che raccontano altrettante storie che hanno vissuto, sentito o immaginato.
Al Cineporto di Lecce/ Manifatture Knos dalle 18 alle 23, proiezione di M.A.R.E., dei cortometraggi selezionati dal "Masry Asly Film Fest", dell’audio-documentario "Volti di Tahrir".
A testimoniare gli eventi di Piazza Tahrir, non solo proiezioni ma anche mostre: alle Manifatture Knos le foto dei "Volti di Tahrir" di Marco Pasquini. Foto scattate al Cairo, vicino Piazza Tahrir, lo scorso dicembre, ritratti dipinti sui muri di Via Mohamed Mahmoud, scena di combattimenti in seguito ai quali i rivoluzionari hanno rinominato quel luogo Strada dei Martiri. Sono volti ideali della rivolta egiziana: uomini e donne rappresentati con un occhio bendato, che hanno sacrificato il loro corpo in nome della libertà, della giustizia e della democrazia. La benda bianca è divenuta uno dei simboli della rivoluzione egiziana ancora in corso.
Al CineTeatro DB d’Essai "La rivoluzione delle rose", dell’artista irachena Hadeel Azeez. Opere, fra installazioni e sculture, che rendono omaggio al coraggio e alla forza dei rivolu- zionari. I protagonisti: i giovani, motore del cambiamento. Rose e rivoluzione, due concetti apparentemente in contraddizione che esprimono allo stesso tempo forza e fragi- lità. Le opere di Hadeel colgono un momento preciso, quello della rivoluzione, ed un sentimento comune ai giovani, la voglia di cambiare il proprio Paese. Esse parlano di futuro, di speranza e del sogno, possibile, di mutamento.
Il progetto Yalla Shebab, promosso dall’Associazione Mena - Mille Eventi Nell’Aria – si avvale del finanziamento del programma Principi Attivi 2010 della Regione Puglia, Assessorato alle Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale, con il Patrocinio dell’Apulia Film Commission e dell’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce.