Si inaugura il giorno 20 ottobre presso la Sala Murat la mostra "Video Place", organizzata dal Museo Nuova Era per festeggiare il ventennale della propria attività.
L’Associazione Museo Nuova Era nasce nel maggio 1990 con l’intento programmatico di porsi quale sito di transito, e di successiva sintesi , di realtà culturali ed artistiche locali, nazionali ed internazionali.
Le mostre presentate nel corso dell’attività della galleria hanno cercato di documentare le ultime tendenze dell’arte contemporanea con incursioni nell’ambito della pittura, scultura, installazione, fotografia e video arte. Particolare attenzione è stata prestata ai nuovi artisti emergenti e ad attività collaterali quali concerti, incontri con critici e collezionisti, poeti ed intellettuali delle più varie estrazioni. Il campo d’azione della galleria così si è allargato sempre di più, diventando per il pubblico e gli operatori un punto di riferimento fondamentale, capace di organizzare anche scambi con altre associazioni in Italia ed Europa, offrendo nuove opportunità di promozione del lavoro degli artisti .
Per l’occasione del ventennale dell’attività, il Museo Nuova Era ha organizzato un evento dal titolo "Video Place" che coinvolge gran parte degli artisti ed intellettuali che in vario modo hanno contribuito all’attività di questi anni, cercando con un’ installazione particolarmente coinvolgente , di cogliere l’attenzione del grande pubblico cittadino meno avvezzo a certe forme di espressione.
Tutti i partecipanti sono stati invitati a realizzare uno spot di 30 secondi che è andato a comporsi insieme agli altri in un unico collage-video-sonoro riprodotto per la divulgazione su cd opportunamente confezionati. L’utilizzo di questo mezzo tecnologico legato alle più nuove forme d’espressione è stato per tutti i partecipanti uno stimolo a sperimentare nuove potenzialità. Per il pubblico La stretta interazione tra arte e tecnologia impone specifici parametri di fruizione rispetto all’arte tradizionale, riaprendo l’attualissima riflessione sull’incontro tra produzione creativa e processo tecnologico. Lo spettatore non è posto difronte all’opera in maniera passiva , ma è proiettato in essa cambiando la propria percezione della Sala Muratn e di Piazza del Ferrarese.L’allestimento consiste in una retroproiezione delle immagini sulle finestre dell’edificio . Con questo espediente si vuole rendere partecipe , al flusso d’immagini, il pubblico che attraversa e si intrattiene in Piazza Ferrarese fino a notte inoltrata. Il contenitore, edificio della Sala Murat, diventerà così esso stesso opera/supporto delle immagini riflesse coinvolgendo l’intera piazza circostante.