Ho sempre amato la tecnologia, considerandola una delle espressioni umane più utili, se eticamente corrette, alla soluzione dei problemi che angustiano l'umanità. Non la temo, ma la osservo con dovuta accortezza.
Quando si parla di tecnologia nucleare, però, non ammetto ragioni per un semplicissimo motivo: le centrali potranno anche essere sicure al 100%, ma le scorie poi, dove le mettiamo? La risposta di qualche tedesco o dei leghisti è "not in my backyard", mandiamole al sud!
E poi, mentre le energie alternative, al netto degli aiuti pubblici, sono investimenti privati, le centrali nucleari (che hanno un costo medio unitario di circa dieci, si ho scritto bene, DIECI miliardi) sono usualmente finanziate dagli stati.
Ora uno studio pubblicato sull'autorevole New York Times (http://www.nytimes.com/2010/07/27/business/global/27iht-renuke.html?_r=1&src=busln) che si trova tradotto in sintesi qui (http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/10_luglio_27/solare-costi-nucleare_6c3ac74a-998b-11df-882f-00144f02aabe.shtml) spiega anche che i costi medi per KW prodotti da una centrale nucleare sono più alti di quelli derivanti da fonti alternative e rinnovabili come eolico e solare, magari usati in tandem.
Bene. Anzi, benissimo.
Qualcuno, per cortesia, lo spiega a Berlusconi, all'ex Ministro Scajola, a Chicco Testa e, che dolore dirlo, al dott. Umberto Veronesi?
Grazie. Siete molto gentili.