Per la rassegna "Registi Fuori dagli Schermi", giovedì 27 alle 20.30 al Cineporto di Bari e in streaming nei Cineporti di Lecce e di Foggia, Tayfun Pirselimoglu incontrerà il pubblico con l'intervento del critico cinematografico Luigi Abiusi. A seguire la proiezione del suo film "I am not Him".
Il tema del doppio da sempre indagato dall'arte, la letteratura e il cinema, è anche l’argomento che affronta il regista turco Tayfun Pirselimoğlu nel suo film “I Am Not Him” (2013).
La pellicola, che sarà programmato giovedì 27 alle 20.30 al Cineporto di Bari, sarà al centro del terzo appuntamento di “Registi fuori dagli sche(r)mi”, la rassegna organizzata da Apulia Film Commission, curata dal critico cinematografico Luigi Abiusi in collaborazione con UZAK e ancora ispirata dal volume “Il film in cui nuoto è una febbre. Registi fuori dagli sche(r)mi” (CaratteriMobili 2012). Il film sarà introdotto dallo stesso regista e dal critico cinematografico e direttore artistico della rassegna Luigi Abiusi (Filmcritica, Uzak.it).
Tayfun Pirselimoğlu è un autore poliedrico, considerato, insieme a Ceylan, il maggior regista turco contemporaneo e, comunque, tra i registi più originali in circolazione. La sua poetica è frutto di una lunga stratificazione di consapevolezze tecniche e teoriche, che vanno dalla pittura, all'incisione (insomma le arti applicate apprese all'accademia di Vienna) alla scrittura narrativa (è romanziere molto letto in Turchia e non solo, autore di quattro romanzi) alla sceneggiatura, appunto alla regia cinematografica.
Un impegno nel cinema consacrato da subito da molti riconoscimenti nei festival internazionali, soprattutto per i film “Hiçbiryerde” (2002) e “Saç” (2010) passati a Berlino, Locarno e Toronto. E’ con “I am not him” (premio per la Miglior sceneggiatura al festival di Roma 2013) che Pirselimoğlu giunge al suo capolavoro, compiendo un ulteriore scarto dialettico, aggiungendo al tema delle solitudini (di personaggi teneri, svagati, spesso comici, attoniti di fronte a una vita che non comprendono affatto), fulcro dei suoi precedenti lavori, una struttura cinematografica di “ritorni”, di variazioni sul tema sull'individuo e del personaggio che delineano il motivo del destino (in eterno ritorno), in una straordinaria fusione tra Kaurismaki e Kieslowski.