TAVOLA ROTONDA- Venerdì 11 aprile, ore 16.00-18.00, Teatro Margherita, Bari. Esiste ancora la critica cinematografica? In termini quantitativi gli spazi sui quotidiani si vanno sempre più contraendo e le recensioni dei film sono spesso ridotte a francobolli di poche righe. Sulla stampa periodica l’attività critica è sovente ridotta all’espressione di un giudizio solo attraverso voti e stelline. Al contrario sulla rete gli spazi appaiono illimitati, ma anche assai confusi e contraddittori. Infine non è molto rosea la realtà che riguarda gli altri media, dove le presenze latitano e il servizio pubblico televisivo, almeno sui canali generalisti più diffusi, non prevede alcuna rubrica di critica cinematografica.
Tutto ciò è il segnale di un degrado culturale tutto italiano che riguarda l’informazione giornalistica nel suo insieme, ma che colpisce con particolare asprezza, proprio l’esercizio della critica cinematografica. Sempre più spesso, infatti, le case di distribuzione e gli uffici stampa nel promuovere i loro film privilegiano, rispetto al parere del critico cinematografico, il “punto di vista” dello specialista di altre materie, di volta in volta l’editorialista politico, l’esperto ambientalista, il cronista di gossip più o meno brillante, la “firma” più o meno alla moda. Pochi sembrano preoccuparsi che, nello specifico, si dovrebbe partire dal film. Discutere e privilegiare la riflessione sul linguaggio, sulla qualità estetica, sulla forma del racconto è ritenuto problema del tutto secondario. Si preferisce la dissertazione dotta, la chiacchiera disinvolta, l’aneddotica quasi sempre autoreferenziale. E’ un fenomeno grave, diventato purtroppo abitudine, che riguarda sia le recensioni dei film, sia le cronache dai festival più importanti.
Un atteggiamento, quello delle distribuzioni, anche contraddittorio e miope. Contraddittorio perché le distribuzioni stesse si lamentano poi per il modo, a loro dire insufficiente e distratto, con il quale vengono trattati i film sulle pagine dello spettacolo. Miope perché in un momento in cui lo spazio riservato al cinema sui mezzi di informazione è sempre più a rischio e mal utilizzato, l’arma a disposizione sarebbe un’alleanza convinta tra tutti gli uomini del cinema (produttori, distributori, autori e critici) per assicurare la necessaria informazione al pubblico, ma anche una migliore formazione del gusto e una puntuale difesa della qualità.
Di questi argomenti si discuterà nel convegno organizzato dal BIF&ST in collaborazione con il SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani). L’iniziativa, coordinata da Franco Montini, presidente del SNCCI, prevede due relazioni introduttive affidate a Piero Spila e Maurizio G. De Bonis, rispettivamente vice presidente e responsabile relazioni esterne del SNCCI e l’intervento di una serie di critici che lavorano in importanti organi di informazione. Fra gli altri, hanno assicurato la propria presenza Paolo Mereghetti, Paolo D’Agostini, Fabio Ferzetti, Silvana Silvestri, Anton Giulio Mancino, Sergio Naitza.