Martedì 23 aprile l'associazione Spaziocineforum, in collaborazione con Apulia Film Commission, per la rassegna che cerca nuove forme di umanità nei territori cinematografici contemporanei, presenta il film "Le nevi del Kilimangiaro" di Robert Guédiguian. La proiezione al Cineporto di Lecce (ore 20,30) sarà introdotta da una riflessione sulle strategie di cooperazione sociale dello psicologo Andrea De Filippi.
Sullo sfondo dei quartieri portuali di Marsiglia, che il passaggio continuo delle grandi navi connota di estranea globalizzazione, si svolge una storia di umile gente, sconfitta ma non rassegnata al teatro schizofrenico della società contemporanea. È il paesaggio umano abituale dell’opera di Robert Guédiguian, cineasta francese di origine armena, impegnato come un Ken Loach addolcito di solarità mediterranea. Il suo film parte con un dramma, quello della disoccupazione che irrompe nella serena stabilità di una coppia ormai nell’età di mezzo (Jean Pierre Darroussin e Ariane Ascaride); coppia felice quanto basta: classe media operaia con tran-tran piccolo borghese (automobile, casa e bancomat in famiglia/clan tra parenti, figli e nipoti). Il dramma (di perdere con il lavoro dignità, soldi e sicurezza) non riesce però a sconvolgere la qualità morale e sentimentale della loro esistenza; la coppia riesce a riprendersi e a sopravvivere, così i toni del film virano verso la commedia che racconta la rinascita dopo la batosta del posto perduto. Se non fosse però che una vera tragedia si abbatte questa volta sulle loro vite: una violenta rapina li priva di denaro e anche dell’integrità fisica – per tacere di quella psichica -; da questa violenza impietosa purtroppo sembra difficile risollevarsi. Per farlo accorre una vera rivoluzione, ma non più quella politica ormai archiviata dalla storia, ma una rivoluzione della propria umanità, un’elaborazione capace di ridiscutere non solo la violenza, ma anche le radici profonde che possono generarla; insomma occorre rivedere i ruoli agiti nel tessuto sociale davanti al baratro in cui il mondo sembra ormai precipitare.
Il genius loci di questo film si ritrova nell’ambientazione operaia nel Midi francese circondato, ma non ancora sconfitto, dalla minacciosa presenza delle strutture dei bacini industriali; e vive di una felicissima esemplificazione delle identità sociali nelle figure dei personaggi, verso i quali è esplicita l’adesione emotiva del regista, che coinvolge in questa empatia anche gli spettatori.
Ingresso libero al Cineporto di Lecce - Manifatture Knos
via Vecchia Frigole 36.