Fedele Confalonieri se la prende con il Financial Times reo di aver detto quel che tutti gli italiani civilizzati e scolarizzati pensano: la free tv generalista italiana fa schifo, non programma cinema di qualità, non investe su fiction di qualità, non crea né vende nuovi format capaci di essere apprezzati fuori dal contesto nazionale. Mi vengono in mente due ricerche: una realizzata da IsiCult proprio per conto di Mediaset, molto molto ampia, documentata e interessante, sull'Italia audiovisiva e televisiva, che racconta come il mezzo TV sia ancora decisivo, ma anche di come stia modificandosi con ritmi pachidermici. L'altra della Fondazione Rosselli sul mondo Sky e su quanto la piattaforma di Murdoch (peraltro detestabile magnate o tycoon dei media) abbia innovato, a botte di un'offerta di grande quantità e qualità, anche in termini di tecnologie. Dunque non capisco proprio di cosa si lamenti il fedele capo di Mediaset. Fedele a un padrone, appunto, che non ha mai consentito al sistema radiotelevisivo italiano di innovarsi davvero, costringendolo nel duopolio serrato a doppia mandata che ha impigrito i cervelli di telespettatori e di responsabili dei palinsesti. Oltre a mangiarsi tutta la pubblicità grazie alla gestione oligopolista di quel "monstrum" dell'Auditel italico. D'altra parte se non ci fosse stata Sky davvero credete che Mediaset avrebbe investito nel Premium con tale velocità? Sono di parte? Troppo politico questo post? La prova del nove sono gli indici di borsa: anche quelli vanno letti per capirci qualcosa di questa lenta transizione verso l'oblio. Da due anni i titoli di Mediaset sono disastrosi e da quando Lui non è più Premier vanno ancora peggio. Ecco perché è sceso in campo anni e anni fa. Chi può dire il contrario suvvia? Fonte: e-duesse.it Un insulto all’intera televisione free italiana: così Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, ha replicato all’articolo del "Financial Times" che criticava la programmazione generalista Rai e Mediaset ("Competitive challenges make picture bleak for Mediaset") definendola "priva di immaginazione, se non imbecille".
L’offerta dei due broadcaster è, ha spiegato Confalonieri, ricca e superiore alla media dei broadcaster di tutto il mondo. Confalonieri cita "Il fardello dell’uomo bianco" di Rudyard Kipling, spiegando che politica, economia e cultura non sono in questo caso le questioni in ballo, bensì l’arroganza che sfocia nel razzismo, con la differenza che il testo di Kipling si riferiva all’India del 1899, "mentre il signor Barber (autore dell’articolo, ndr.) invoca l’arrivo della civiltà in Italia". Stoccata anche per Sky, citata dal "Financial Times" come il simbolo del cambiamento tecnologico in Italia ("Barber mostra di un’idea chiara di chi porta avanti nel mondo moderno il fardello della nostra "civilizzazione", scrive Confalonieri): a questo il presidente Mediaset ha risposto con "God save the screen", Dio salvi lo schermo.