"Eroe e antieroe di un racconto di formazione - Il paese delle spose infelici - i due ragazzi attraverso la freschezza e l’immediatezza dell’interpretazione regalano le note più felici e toccanti del film”. Con questa motivazione la giuria della sezione “Ippocampo”, composta da Francesco Carofiglio, Daniele Gaglianone, Marco Cocci, ha assegnato ex aequo ai giovani attori Luca Schipani e Nicolas Orzella, tra i protagonisti del film “Il paese delle spose infelici” di Pippo Mezzapesa, il Premio Fondazione Antonveneta “Miglior Attore” alla 13^ edizione del Festival Internazionale del Cortometraggio e delle Opere Prime “Maremetraggio”, svoltasi a Trieste dal 1° al 7 luglio.
Il film di Mezzapesa è stato scelto anche da Nanni Moretti per l’ottava edizione della rassegna “Bimbi Belli - Esordi nel Cinema Italiano”, in programma al Cinema Nuovo Sacher di Roma dal 3 al 26 luglio. “Il paese delle spose infelici” sarà proiettato, domenica 15 alle 21.30, cui seguirà un dibattito con il regista pugliese condotto da Moretti.
“Il paese delle spose infelici”, prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci in collaborazione con Rai Cinema e il contributo di Apulia Film Commission, è stato girato interamante in Puglia ed è liberamente ispirato al romanzo omonimo di Mario Desiati (Mondadori 2010).
Il film, presentato in concorso all’ultima edizione del Festival del Cinema di Roma, è interpretato dai giovani attori esordienti: Nicholas Orzella, Luca Schipani e da Aylin Prandi, Nicola Rignanese, Valentina Carnelutti, Teresa Saponangelo, Antonio Gerardi e Rolando Ravello.
Protagonisti della vicenda, ambientata nella provincia di Taranto nella metà degli Anni ‘90, sono due adolescenti, Veleno e Zazà, due ragazzi molto diversi e di famiglie agli antipodi, ma accomunati dalla passione per il calcio.
Veleno, un ragazzo di 15 anni, pedala forsennato sulla sua bicicletta per star dietro ai suoi nuovi amici. Sono diversi da lui, sono figli della strada, impennano con i loro motorini e si sfidano sul campo di calcio della loro squadra, la Cosmica.
Cimasa, Capodiferro Natuccio, hanno un capo indiscusso, Zazà, autentico talento del calcio. Lo scenario offerto dal piccolo paese del Sud - la fabbrica, l’inquinamento, la droga e le invettive demagogiche del politico locale in ascesa - non promette niente di buono. Ma i loro giorni cominciano a prendere una piega inattesa quando una strana madonna randagia, la bellissima Annalisa, entra nelle loro vite volando dall’alto di una chiesa, vestita da sposa.