Non mi fa impazzire la nuova trasmissione della Dandini, tuttavia bisogna ammettere che sta provando linguaggi inconsueti per il sabato sera, giorno della settimana in cui rimangono a casa davvero pochissimi giovani del target significativo per la pubblicità (24 - 64 anni). E allora ha ragione la Dandini a spiegarci che la trasmissione fa il 3/4% di share, ma spopola su you tube. E' la conferma di un lavoro sotto traccia, come quello che lei e il suo clan creativo han sempre fatto e le va riconosciuto.
Di altro basso spessore la signora De Filippi che prende in prestito un format americano che, per chi ha Sky, esiste da tempo, lo rimpolpa di mariadefilippismo italico e lo riciccia ad un pubblico giovanissimo e tipicamente ancorato a stilemi, gusti ed estetica made in Mediaset. Nessuna novità, nessuna invenzione, solo scivolar di corpi sul velluto.
Meglio tacere sulla Milly Carlucci, invece, che punta al target imbolsito di Rai Uno. Un evergreen cui sono quasi certo, mio figlio non assisterà mai, perché tra dieci anni la tv generalista sarà morta. Oppure no? Ah, qui ci potrebbero venire in soccorso gli studiosi come Zaccone o Zambardino.
Z&Z, fuoriclasse dell'analisi mediologica, ci aiutate voi a capire che mondo vivremo tra dieci anni o più?!
Fonte: Kataweb
Serena Dandini: "Ma quale flop io non sono nazionalpopolare"
di LEANDRO PALESTINI
La 7, in calo gli spettatori per lo show del sabato sera. Non decolla "The show must go off" per l´ultima puntata solo 860mila spettatori
ROMA – Il gelido inverno sta frenando l´ascesa del terzo polo televisivo. Corrado Formigli non decolla con Piazzapulita (4.15% di share), Gianluigi Nuzzi nonostante le sue inchieste è fermo al 3.35%, Le invasioni barbariche di Daria Bignardi superano di poco il milione di fan (4.53% di share). Paolo Ruffini è in una posizione scomoda: da pochi mesi alla direzione di rete, in attesa dei suoi nuovi programmi (dal Sabina Guzzanti Show a marzo agli speciali della coppia Saviano-Fazio a maggio). Ed è allarme rosso per gli ascolti di Serena Dandini: il suo The show must go off, partito con il 5.69% di share, alla terza puntata ha richiamato 860mila telespettatori, raccogliendo un misero 3.38% di share. In attesa di una scossa d´orgoglio nella quarta puntata ("sabato prossimo avremo ospiti Annie Lennox e Caparezza" dice la conduttrice), c´è chi pensa a un trasloco dello show in altra fascia oraria, magari nella nicchia della seconda serata. Ma ufficialmente, a La 7 i vertici dicono che il programma (salvo diverso ordine) andrà avanti fino a tutto maggio.
Dandini, non giriamoci intorno, il suo programma piace ad appena 860 mila telespettatori: in tv questo è un "flop"…
"Per me non è un flop. E non sono delusa, perché la mia sfida è in corso, non è detta l´ultima parola. Illuminare il sabato sera a La7 è come far luce in una caverna: lì finora c´era il nulla, l´uno per cento degli ascolti. Io faccio il 3-4% degli ascolti del sabato sera, gli spettatori sono pochi, ma la rete mi sostiene. Non è la prima serata di RaiUno, non si può avere tutto e subito".
"The show must go off" è un format che non convince. Farà delle modifiche per competere con De Filippi e Milly Carlucci?
"Contro il successo di Italia´s got talent possiamo ben poco. Voi dite che abbiamo fatto "flop", in verità stiamo aprendo una nuova strada. La mia risposta è: non faremo modifiche per inseguire gli show nazionalpopolari del sabato sera. The show must go off ci piace così, è pieno di cose nuove, originali, ci vuole tempo per far arrivare il pubblico. Ma se girate su Youtube vedrete quante cose nostre circolano. Noi abbiamo un pubblico abbastanza giovane, puntiamo su attori e linguaggi nuovi: insieme ai classici Marcorè e Paiella, abbiamo gli spot dei Serissimi, l´attore precario Luca Di Giovanni, Margherita Vicario, sulla rete già impazza la fiction dei 456. Posso ricordare il titolo? "La famiglia di Nonna Merda"…".
Va bene Youtube, ma se continua il calo degli ascolti lei rischia di chiudere bottega…
"Beh, a me piace fare la pioniera: è la mia vocazione da vent´anni, dai tempi della Tv delle ragazze. Il direttore Ruffini mi ha assicurato che non chiuderemo, per ora non si parla neppure di trasloco in altra fascia oraria. Certo, sono disposta a parlarne con l´azienda, ma per tigna ora restiamo di sabato sera. Noi lottiamo per crescere in ascolti. L´amministratore delegato Stella finora contento per la pubblicità che portiamo".
Il pubblico fugge perché siete passati dalla mezz´ora di "Parla con me" alle 2-3 ore di "The show must go off"?
"Basta con questa storia degli ascolti: io ho tigna, non mi sento sconfitta. Non è un mistero per nessuno che su La 7 c´è un problema di visibilità. Ci vuole tempo per vedere il terzo polo televisivo, io ho fatto una scommessa da kamikaze. Ma prometto, per alzare gli ascolti non inviterò mai attrici porno, Vergassola non le intervisterà, non mostrerò spezzoni di film hard".
Rimpiange la Rai? Non crede che il titolo "Lo spettacolo si deve fermare" le porti sfortuna…
"A me dispiace che il servizio pubblico abbia buttato via lo spazio che avevamo costruito, con un pubblico stabile, un buon traino per il Tg3-Linea Notte. Certo, per me era perfetto andare in onda il martedì sera, dopo Ballarò. Il titolo infelice? È un omaggio ai Queen, e a me piace il rischio: se passa un gatto nero è la volta buona che attraverso la strada".