Il mercato dei contenuti audiovisivi sta vorticosamente cambiando e nessuno ci capisce nulla di quel che desiderano gli spettatori, a Hollywood come nel vecchio continente.
E' questo il momento in cui la politica dovrebbe dire come pensa di orientare l'industria, verso quali esiti spingere il Paese e il continente.
E per una volta l'Europa ci appare finalmente capace di innovare, invece che di costringerci alla decrescita infelice.
Guardate qua.
"Si torna parlare di contemporanea tra vari sfruttamenti, ovvero sala cinematografica, televisione e nuovo piattaforme on demand e Internet. La Commissione Ue avvierà infatti un nuovo progetto (il cui valore viene indicato in 2 milioni di euro) per testare gli effetti di una strategia di distribuzione contemporanea che vada oltre il classico concetto di window. Per comprendere, insomma, se le nuove abitudini dei consumatori che evolvono di pari passo con lo sviluppo delle nuove tecnologie, possano determinare dei cambiamenti nelle strategie dei titolari del diritto. Si tratterà di una sperimentazione che riguarderà circa 20 titoli cinematografici non commerciali (definiti infatti art-house) e saranno coinvolti diversi Paesi ovvero Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Belgio e Lussemburgo e anche Italia. Androulla Vassiliou, (the European Commissioner for Education, Culture, Multilingualism and Youth) ha dichiarato come sia “necessario per l’Europa testare ogni possibilità per verificare come garantirà la profittabilità in un mercato competitivo”."
Fonti:
Eduesse
Androulla Vassiliou