È stato presentato questa mattina al Cineporto di Lecce "Madein Albania" di Stefania Casini, documentario costruito come un film on the road che segue i tre protagonisti nei loro viaggi solitari e racconta gli incontri con personaggi molto particolari.
Il docu-film, coprodotto da Bizef produzione srl ed Erafilm Production, è stato realizzato in collaborazione con Raicinema e con il contributo di media e di Apulia Film Commission. All’incontro sono intervenuti la regista Stefania Casini, l’attore Livio Marsico e il direttore di Apulia Film Commission Silvio Maselli.
Maselli, ha evidenziato l’importanza strategica di investimenti su progetti di modeste dimensioni, ma che contribuiscono a indagare le radici culturali e la storia recente pugliese. "Da tempo – ha spiegato Maselli –stiamo cercando di calibrare gli sforzi di finanziamento e sostegno alle opere cinematografiche, portando in Puglia le grandi produzioni, ma anche progetti più piccoli. "Madein Albania" è l’Ideal tipo, non imponente finanziariamente, ma che andava attratto perché è una storia che rappresenta la nostra identità recente".
Il docu-film di Stefania Casini, che fonde due linguaggi come il cinema verità e la fiction, racconta l’Albania di oggi a 21 anni dopo la caduta del regime totalitario, attraverso gli occhi e gli incontri di tre ventenni.
"Se possiamo continuare a dire – ha concluso il direttore di AFC – che la nostra regione è in grado di produrre di sé una identità che travalica i confini regionali, lo dobbiamo agli Anni ‘90 e ‘91, quando abbiamo scoperto di essere una terra di approdo. È lì che nasce la Puglia. Abbiamo capito chi eravamo perché ce l’hanno fatto capire loro".
La regista Stefania Casini, infine. ha espresso un apprezzamento particolare per la Puglia e per il sistema dell’industria dell’audiovisivo nato attorno all’Apulia Film Commission. "Ho trovato una filiera di protagonisti del cinema interessante –ha precisato la regista-, con un montatore bravissimo una troupe preparatissima e paziente, qui ho potuto lavorare come mai avrei potuto lavorare a Roma in uno studio con un gruppo di lavoro accanto che mi seguiva in ogni passo. La cosa che mi ha entusiasmata, è stato lavorare qui e di scoprire questa realtà di cui i pugliesi dovrebbero essere fieri".