Il documentario del giornalista-viaggiatore Lorenzo Scaraggi a bordo del suo camper Vostok100k fra orti sociali, terre confiscate alla mafia e comunità di recupero: nella terra della xylella e del caporalato, quattro storie di agricoltura come occasione di riscatto. L’opera, finanziata dal Social Film Fund Con il Sud, è finalista all’Italian Film Festival Cardiff. Il 19 novembre anteprima pubblica nel Cineporto di Bari.
La terra, la “Madre nostra”, può donare redenzione alle donne e agli uomini? È partito da questa domanda il viaggio – l’ennesimo – del giornalista-viaggiatore Lorenzo Scaraggi fra orti sociali, terre confiscate alla mafia e comunità agricole delle campagne pugliesi. Un reportage on the road diventato documentario di 52 minuti – prodotto da Fondazione CON IL SUD e Apulia Film Commission attraverso il Social Film Fund Con il Sud – in cui il 43enne reporter di Bitonto (Bari), in giro per la Puglia con il suo camper Vostok100k del 1982, raccoglie storie e testimonianze di riscatto sociale. Quattro tappe: “Il Trullo sociale” a San Michele Salentino (Brindisi), “Semi di vita” a Bari, “Pietra di scarto” a Cerignola (Foggia) e “Spazio Esse” a Loseto (Bari). Tutte con un filo conduttore: l’agricoltura come via per la redenzione in una terra – quella pugliese – troppo spesso al centro dell’attenzione per piaghe come la xylella e il caporalato. Il canovaccio ha convinto la giuria dell’Italian Film Festival Cardiff (IFFC) che lo ha inserito fra gli otto finalisti della sezione #CanfodPrize dedicata ai documentari. La quinta edizione dell’IFFC si svolgerà dal 14 al 17 novembre prossimi nella capitale gallese.
“Madre nostra” è stato condotto, diretto e montato da Lorenzo Scaraggi. Ha una versione in LIS e una sottotitolata in inglese. L’opera è realizzata con risorse del “Patto per la Puglia FSC 2014-2020 – Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali” e cofinanziata da Fondazione CON IL SUD. Il documentario sarà proiettato martedì 19 novembre alle 17 in anteprima pubblica (ingresso gratuito) nel Cineporto di Bari.
“Madre nostra – spiega Lorenzo Scaraggi - è stato un viaggio in una realtà apparentemente lontana eppure fortemente tangente alla vita di tutti i giorni. Scoprire quanto l’agricoltura possa redimere persone e luoghi, come le terre confiscate alla mafia, è stata una continua scoperta nascosta dietro l’angolo eppure una ricerca dell’essenza ancestrale della terra dello scorrere delle stagioni”.
“Con il film di Scaraggi selezionato al festival di Cardiff – commenta Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission – viene messo un altro importante tassello per questo bellissimo progetto. Insieme a Regione Puglia e in partnership con la fondazione Con il Sud stiamo realizzando un palinsesto di nuove attività dedicate al sociale che, allo stesso tempo, diventano opportunità per la produzione di ottimi film e la vittoria di Santa Subito di Alessandro Piva al festival di Roma ne è la dimostrazione”.
“L’obiettivo del Social Film Fund Con il Sud – aggiunge Fabrizio Minnella, responsabile Comunicazione e Relazioni esterne di Fondazione CON IL SUD - è creare delle sinergie tra cinema e terzo settore per raccontare il nostro Sud attraverso il sociale, superando anche molti stereotipi. Una bella sperimentazione avviata con l’Apulia Film Commission e una scommessa vinta, considerata la numerosa partecipazione alla call e soprattutto vista la qualità dei 10 progetti filmici selezionati. Madre Nostra non rappresenta solo una grande storia di Sud, è un appello sul senso di comunità, un messaggio di amore rivolto alla terra e agli uomini. E in questa fase storica risulta, nella sua normalità, provocatoria e necessaria”.
IL DOCUMENTARIO. “Madre nostra” è un viaggio di ritorno alle nostre radici. Dalla riscoperta di un’arte antica, quella di lavorare la terra, può nascere anche quella di se stessi. Così Scaraggi non si limita a puntare l’obiettivo sulle realtà che visita, ma le vive per settimane arrivando all’essenza del lavoro di redenzione sociale.
A San Michele Salentino (Brindisi), prima tappa del viaggio on the road sul Vostok100k, Scaraggi scopre come la coltivazione di zafferano in un uliveto sia funzionale non solo alla biodiversità, ma soprattutto ad attività sociali con bambini, adulti e disabili, quella che il proprietario de “Il Trullo sociale” Fabrizio Guglielmi chiama “tribù agricola”, in cui ognuno si aiuta e tutti godono dei frutti della terra.
Nelle campagne di Valenzano (Bari), invece, l’agricoltura ha una doppia valenza: la liberazione dalla mafia e la riscoperta di una vita meno frenetica e più dedita al prossimo. Angelo Santoro della cooperativa agricola “Semi di vita”, protagonista nel documentario di Scaraggi, è un ex venditore di mobili passato da fare 400 chilometri al giorno “per portare il pane a casa” a gestire 26 ettari di terreno confiscati a un prestanome del clan Parisi-Stramaglia in seguito all’inchiesta Domino. Una grande sfida per una cooperativa che già gestisce a Japigia, quartiere periferico a Sud di Bari, un orto sociale bio, e per una persona, Santoro, che fra mille difficoltà sente il peso della responsabilità verso la comunità per cui si è messo al servizio. Ma anche una grande soddisfazione nel vedere come pian piano la gente del posto stia aderendo a questa comunità.
Per la terza tappa il Vostok100k arriva nelle campagne di Cerignola. Qui il lavoro nei campi del “Laboratorio di legalità Francesco Marcone” libera l’uomo dalle sbarre di una prigione e dagli errori del passato. In questo terreno confiscato alla mafia, la cooperativa “Pietra di scarto” guidata da Pietro Fragasso affida a Giuseppe Mennuni – un passato ai margini della società, oggi vicepresidente della cooperativa e “direttore” in pectore delle attività – l’accoglienza e la formazione dei nuovi ospiti. Qui si fa promozione della giustizia sociale ed economica attraverso il commercio equo e solidale, l’antimafia sociale, l’agricoltura sostenibile, l’educazione alla legalità e al consumo critico. E dal lavoro delle “pietre di scarto”, le persone ai margini della società che nessuno vuole, nasce la commercializzazione equa e solidale di olive e pomodori.
Ultima tappa del viaggio di Scaraggi è la cooperativa sociale “Spazio Esse” di Loseto, una comunità terapeutica alle porte di Bari. Qui l’agricoltura serve soprattutto a liberarsi dalla tossicodipendenza. E proprio qui lavora Alfonso, di Scampia (Napoli), che grazie alla terra ha ritrovato redenzione da un passato di droga e rapine. Con lui altre trenta persone, accompagnate “come figli” dal direttore della comunità Mario Consales. “Mio nonno mi diceva sempre che come semini così raccogli – spiega Alfonso nel documentario, cogliendo appieno il parallelismo fra agricoltura e vita -. Per me questa è la vera libertà, svegliarmi con le mani sporche e la coscienza pulita”.
Il potere della terra, qui in Puglia, è anche quello di dare una seconda possibilità. Una possibilità molto terrena, che al termine del viaggio fa capire a Scaraggi, in una sorta di “preghiera anarchica”, che “se Padre nostro è nei cieli, qui in terra c’è Madre nostra”.
L’AUTORE. Lorenzo Scaraggi, 43 anni di Bitonto (Bari), è un giornalista, fotografo e videomaker, ma prima ancora un viaggiatore alla ricerca di storie da raccontare. Laureato in Lettere a Bari, ha affrontato poco più che ventenne i primi viaggi da fotoreporter free lance in Medio Oriente, documentando le guerre in Iraq e nella Striscia di Gaza. Autore di reportage nella Ex Jugoslavia e in Cina, ha collaborato con “La Repubblica” raccontando storie di provincia in mini documentari e insegnato Digitalizzazione dei beni culturali immateriali in un corso di alta formazione presso l’Università di Bari. Nel 2016, alle soglie dei 40 anni, ha raccolto 7.500 euro di donazioni dai 5mila follower della pagina Facebook (di allora, oggi sono oltre 20mila) per realizzare il suo progetto: acquistare un camper del 1982 e girare l’Europa per raccontare storie; lo ha ribattezzato Vostok100k, ispirandosi alla navicella di Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio. In quattro mesi a bordo della sua redazione mobile, Scaraggi ha visitato 23 Stati percorrendo oltre 20mila chilometri: ne sono nati 20 documentari pubblicati su Repubblica.it.
Fra i vari viaggi degli ultimi anni, 5mila chilometri in camper per scoprire gli itinerari culturali del Sud Italia, 10mila chilometri per arrivare da Bari a Capo Nord, altrettanti per arrivare in Cappadocia, 2.500 per il periplo della Sicilia, oltre a itinerari a piedi, in auto e in autostop fra Malta, Marocco e Grecia. Nel 2018 ha percorso 7mila chilometri di coste italiane in 70 giorni, sulle orme de “La lunga strada di sabbia” di Pier Paolo Pasolini, realizzando 200 video e raccontando i suoi incontri a Radio2 Summer Club, programma condotto da Mauro Casciari sulle Frequenze di Radio Rai 2. L’ultimo viaggio realizzato con il suo Vostok100k è quello nelle campagne pugliesi da cui è nato “Madre nostra”. I lavori di Scaraggi sono documentati sui portali www.vostok100k.com, www.lorenzoscaraggi.it e sui social network Facebook (@vostok100k 20mila follower), Instagram (@vostok100k 23mila follower) e YouTube (https://www.youtube.com/user/Vostok100k).
Foto di scena “Madre nostra”: clicca qui | bit.ly/fotodiscena
Trailer “Madre nostra” su YouTube: clicca qui | bit.ly/trailermadrenostra
Foto di Lorenzo Scaraggi: clicca qui | bit.ly/lorenzoscaraggi
Foto del Vostok100k: clicca qui | bit.ly/vostok100k
Foto e video conferenza stampa: clicca qui | bit.ly/conferenzamadrenostra
NOTE SULL’OPERA
Titolo: “Madre nostra”
Da un’idea di: Lorenzo Scaraggi e Angelo Santoro
Autore e regista: Lorenzo Scaraggi
Prodotto da: Fondazione CON IL SUD e Apulia Film Commission
Tipologia: documentario
Durata: 52 minuti
Aiuto regista: Giuseppe Fedele
Riprese: Lorenzo Scaraggi, Namias
Assistente al montaggio: Paolo Fedele
Post Produzione: Color e suono Octopost
Musiche Originali: Alberto Iovene
Comunicazione: Valentina Mastropasqua