Arrivano in Puglia i nuovi Fondi per le aree sottoutilizzate (FAS).
Ossigeno puro. Che sapremo spendere bene, per l'interesse comune.
Fonte: Comunicato stampa della Presidenza della Regione
Una boccata d’ossigeno da 634 milioni di euro per lo sviluppo e la competitività della Puglia e per la creazione di nuova occupazione.
È stato firmato stamattina al ministero dello Sviluppo economico, l’Accordo di Programma Quadro (Apq) “Sviluppo locale” finanziato con il Fondo di Sviluppo e Coesione 2007/2013 (nuova edizione del Fas, il Fondo per le Aree Sottoutilizzate). Si tratta del settimo Apq sottoscritto dalla Regione; riserva alla Puglia 634,40 milioni di euro su un monte risorse totale, per la nostra regione, pari a 2,7 miliardi.
“Stiamo ridando speranza a 332mila imprese che a fatica lottano contro la crisi – ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola - ma stiamo dando soprattutto una possibilità ad una generazione che non riesce a varcare la soglia del mercato del lavoro, che non riesce ad appropriarsi della fetta di futuro che le spetta di diritto. La stessa speranza vogliamo darla a tutti quei lavoratori, imprenditori e cittadini vittime di una crisi devastante e diabolica. Riusciamo a farlo non solo perché agevoliamo le imprese che vogliono assumere, ma soprattutto perché finanziamo chi innova progetto e prodotto. L’innovazione è la chiave del futuro: vorremmo che ogni imprenditore della Puglia, anche il più piccolo, ne avesse una”.
L’accordo rifinanzia tutti gli incentivi regionali. La fetta più corposa, infatti, 506 milioni di euro (sui 634), è destinata ad agevolare gli investimenti di grandi, medie, piccole e micro imprese e a favorire l’occupazione.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “Questa iniezione di risorse – spiega – attesa a lungo, ci aiuta ad affrontare la crisi con una marcia in più. Potremo infatti continuare a sostenere gli investimenti industriali, a creare nuove imprese, ad incrementare innovazione e internazionalizzazione, a sostenere il commercio, ad elevare la qualità della vita nelle Zone Franche Urbane. Potremo rendere più competitivo e attrattivo il nostro territorio, ma soprattutto sostenere l’occupazione rafforzando il raccordo tra domanda e offerta di lavoro e creando nuova occupazione stabile e di qualità. Adesso è importante che le imprese approfittino delle opportunità offerte dagli incentivi regionali e non perdano questa ulteriore possibilità per diventare più competitive”.
Dell’intera somma le risorse più rilevanti riguardano i Contratti di programma destinati a grandi imprese (185 milioni) e i Pia (Programmi integrati di agevolazione), rivolti a medie e piccole aziende (160 milioni) dei quali 29 riservati alle imprese del turismo.
Significativi anche gli incentivi alle piccole imprese con un’assegnazione di risorse pari a 45 milioni destinati con l’incentivo “Titolo II” ai settori manifatturiero, agroindustria e turismo, mentre 5 milioni saranno riservati agli investimenti delle imprese del commercio.
A questi si aggiungono interventi per la creazione di nuove imprese e, in particolare, 50 milioni a sostegno dei neo-imprenditori soprattutto giovani e 10 milioni per le piccole imprese innovative di nuova costituzione o già operative.
Altri 20 milioni di euro sono destinati a sostenere l’occupazione attraverso incentivi all’assunzione a tempo indeterminato rivolti soprattutto ai disoccupati, ai giovani e alle donne. A queste misure si aggiunge il progetto “SistemaPuglia” per favorire il raccordo domanda-offerta di lavoro.
La parte rimanente delle risorse sarà ripartita in vari interventi: i principali riguardano le 11 Zone Franche Urbane riconosciute dalla Regione Puglia (30 milioni); la banda ultralarga (17 milioni); gli investimenti infrastrutturali nelle aree di insediamento produttivo (altri 26 milioni); la salvaguardia idraulica della zona Asi di Bari-Molfetta (più di 14 milioni di euro); le politiche di scouting di investimenti esterni (1 milione). Diciassette milioni saranno riservati poi ad iniziative a sostegno dei giovani, anche per favorire la loro partecipazione alla vita attiva.