Omaggio a Anna Magnani in Mediateca Regionale Pugliese

Il 26 settembre del 1973 moriva Anna MagnaniA quarant’anni esatti da questa data la Mediateca Regionale Pugliese di Bari, gestita da Apulia Film Commission, le rende omaggio con due proiezioni in un orario insolito, alle 13,30, e l’avvio di un gruppo di lavoro sul cinema calligrafico italiano e il debito con il neorealismo: a curarlo come tutor ci sarà Angela Bianca Saponari dell’Università degli Studi di Bari.
Intanto prima di questo appuntamento la settimana della Mediateca si arricchisce, domani mercoledì 25 settembre alle 13.30, con la proiezione in streaming dell’ultimo film di Ken Loach, THE SPIRIT OF ’45, interamente realizzato con i materiali di archivio e dedicato agli anni che video l’Inghilterra rifondarsi dopo la guerra al nazismo.
Venendo al tributo alla grande attrice italiana scomparsa 40 anni fa, si inizia proprio giovedì  26 settembre con un documentario del regista belga Chris Vermorcken initolato "IO SONO ANNA MAGNANI", del 2001. Venerdì 27 invece si propone un film del 1943, “La vita è bella” di Carlo Ludovico Bragaglia, con una giovanissima Magnani in versione cantante insieme con Alberto Ravagliati e ad un esordiente Carlo Campanini, uno dei protagonisti del cinema dei “telefoni bianchi” (ingresso gratuito, con registrazione, info www.mediatecapuglia.it).
Antidiva per eccellenza, Anna Magnani è stata una figura chiave del neorealismo italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa, incarnazione dei valori genuini di un'Italia minore. Cresciuta dalla nonna materna in condizioni di estrema povertà, la Magnani cominciò molto presto a cantare nei cabaret e nei night-club Romani e contemporaneamente studiò all'Accademia d'Arte Drammatica. Tra il 1929 e il 1932 lavorò nella compagnia teatrale diretta da Dario Niccodemi e nel 1934 passò alla rivista. Divenne ben presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano. Lavorò con Vittorio De Sica e con Totò, col quale recitò in numerose riviste, come Quando meno te l'aspetti (1940) e Volumineide (1942), entrambi di Michele Galdieri. In cinema si rivelò nel film “Teresa Venerdì” (1941) di Vittorio De Sica, dove interpretò una bizzarra canzonettista. In seguito interpretò alcune commedie leggere,  fino a quando arrivò la sua completa rivelazione nel film neorealista “Roma città aperta” (1945) di Roberto Rossellini (col quale ebbe una burrascosa ma intensa relazione affettiva). Accanto ad uno straordinario Aldo Fabrizi, la Magnani rappresentò la redenzione di un popolo, attraverso le sue grandi qualità umane e morali, tanto che la sua interpretazione le fece meritare il primo dei suoi cinque Nastri d'argento.  Nel 1948 Rossellini la chiamò per interpretare l'episodio " La voce umana " (tratto dall'atto unico di Jean Cocteau) del film “L'amore” (1948), nel quale la Magnani si cimentò in un appassionato soliloquio, un grande pezzo di bravura interpretativa, la telefonata di una donna abbandonata dall'amante. Nel 1951 un altro grande ruolo: quello della donna frustrata che trasmette le sue illusioni ed i suoi sogni infranti nell'impossibile carriera cinematografica della figlia, a costo anche di mettere in crisi il suo matrimonio, in “Bellissima” (1951) di Luchino Visconti. Anche questo film le valse un meritatissimo Nastro d'argento. Il 1955 è l'anno in cui vinse il premio Oscar per l'interpretazione nel film di Daniel Mann “The Rose Tatoo” (La rosa tatuata, 1955), con Burt Lancaster, tratto dal Romanzo di Tennessee Williams. Gli anni '60 non le offrirono quindi un granché a livello cinematografico, così la Magnani si rituffò nel teatro, interpretando “ La lupa” di Verga, diretta da Franco Zeffirelli e” Medea” di Anhouil  diretta da Giancarlo Menotti, che la videro trionfare su tutti i più grandi palcoscenici d'Europa. La sua ultima, breve, apparizione sugli schermi è stata nel film “Roma” (1972), di Federico Fellini.
 
Giovedì 26 inoltre, alle 18.30, si terrà un incontro intitolato “La civiltà celtica e la filosofia dei druid” curato dall’associazione.