Oggi, mentre ricevevo persone e telefonate per dare e avere informazioni sui prossimi film, sull’imminente apertura dello storico cinema ABC, sul film fund, sulla prossima lunga serialità, sulle film commission italiane e sulle scelte di comunicazione da fare.
Oggi, mentre rispondevo e inviavo mille email, come sempre, per tenere fede alla regola che faccio vigere in apulia film commission di rispondere alle email entro massimo pochi minuti.
Oggi mentre ricevevo da Gigi una convenzione appena sottoscritta, con Oscar la troupe della Rai per un pezzo sul Cineporto, le agende duemiladieci e scartavo pacchi natalizi con lui.
Oggi mentre facevo tutto questo, tenevo retta, dietro dietro all’architetto del Cineporto di Bari alle seguenti ditte che in vari momenti, ma spesso contemporaneamente stavano:
1) montando le ringhiere 2) montando le poltrone in sala 3) montando gli apparati elettronici per la sala di proiezione 4) montando il rivestimento esterno della sala 5) dipingendo le pareti interne della sala 6) montando mobili 7) montando i faretti esterni 8) allestendo il foyer con gli arredi di design 9) montando estintori e targhe per la 626.
Domani sarà peggio. Dopodomani ancor di più. Ma anche qui, dietro questo angolo di delirio c’è il nostro giardino di luce. Un pezzo d’Europa a Bari. La luce dei miei occhi. Il senso del mio sbattersi. La ricompensa che merita la nostra gente. Il Cineporto.