L’associazione "Ambiente Puglia" partecipa al restauro del pianoforte del maestro Nino Rota, il cui centenario è ricorso il 3 dicembre dello scorso anno e che. Nino Rota ha avuto un rapporto speciale con Bari e la Puglia. Il pianoforte del maestro fu donato al Conservatorio di Bari, ma giace da anni abbandonato negli scantinati.
Per sanare l’incuria è nato il "Comitato per la Salvezza del Pianoforte del Maestro Nino Rota", con il placet della figlia Marina, promosso da Francesco Lombardi, discendente del compositore ed appassionato raccoglitore delle testimonianze storiche e artistiche rotiane in qualità di segretario della Fondazione Cini di Venezia, custode dell’archivio storico del maestro.
Scopo del Comitato, al quale aderiscono anche Domenico Di Paola e la sua associazione "Impegno Civile", è di raccogliere i fondi (25 mila euro) necessari per il restauro di quel pianoforte a mezza coda, uno Shiedmayer, che ha accompagnato il maestro per tutta la sua vita. E’ con quel pianoforte che ha composto a quattro mani con Federico Fellini tutte le colonne sonore dei suoi film. Pur non trattandosi di un pianoforte di particolare pregio, Rota era affezionato ai suoi difetti sonori, che in alcuni casi riusciva a trasformare in caratteristiche virtuose che davano alle sue composizioni un tocco speciale.
Nei trent’anni passati alla direzione del Liceo, poi Conservatorio di Musica "Piccinni" di Bari, Rota seppe creare un fermento artistico-musicale nel quale si sono formate generazioni di giovani musicisti pugliesi, che oggi continuano a raccontare di quegli anni magici in cui non era infrequente incontrare a Bari con Rota personaggi come Eduardo, Zeffirelli e quasi tutti i grandi interpreti italiani della musica classica.