Un amico che si occupa di politiche giovanili, presente alla sua inaugurazione, commentando il lavoro progettuale svolto, mi ha detto che il Cineporto di Bari trasuda il senso del lavoro e dei sogni della nostra generazione.
I trenta-quarantenni sono i primi veri figli dell'Europa unita e del mondo interconnesso.
L'ho detto ieri in conferenza stampa, se cammini per Istanbul, Londra, Parigi o Amsterdam luoghi così sono l'ossatura civile delle realtà metropolitana.
Per questo motivo, forse, oltre l'ostinazione che contraddistingue la mia generazione, il primo Cineporto del Sud è l'esempio - architettonico, funzionale, estetico, operativo e gestionale - di un mondo che finalmente arriva sulla scena avendo un progetto pubblico.
Oggi sono davvero felice. Il posto è bello e funzionale. Tocca ai pugliesi adesso viverlo, animarlo, interpretarlo. E alle produzioni audiovisive attraversarlo. Si comincia già martedì con un casting. Avevamo ragione.