Sedici titoli diversi per raccontare storie di uomini, grandi, più o meno famosi, artisti e non solo, che hanno attraversato il Novecento, ciascuno con un proprio personale linguaggio.
Si intitola “L’uomo in più” la nuova rassegna che D’Autore, il circuito di sale di qualità firmato Apulia Film Commission insieme con Cineteca lucana, propone a partire dal 29 ottobre e fino al 13 dicembre in sei diverse sale del Circuito: la Sala Farina di Foggia, il Bellarmino di Taranto, il Db d’essai di Lecce, l’Opera di Barletta, il Casa delle Arti di Conversano e il Metropolis di Mola di Bari.
La nuova rassegna, ideata dal direttore di D’Autore Angelo Ceglie, nasce da una costola della rassegna “Le vacanze intelligenti”, proposta l’estate scorsa al cinema ABC di Bari e dedicata proprio alle cinebiografie.
L’apertura de “L’uomo in più” toccherà alla Sala Farina di Foggia, dove lunedì 29 ottobre alle 18 e alle 20.30 sarà proiettato “Man on the moon” di Milos Forman, con Jim Carrey e Danni DeVito, storia delicata e commovente del comico Andy Caufman, considerato uno degli artisti più innovativi, eccentrici ed enigmatici del suo tempo. Magistrale nel raggirare il pubblico, Kaufman riusciva a provocare fragorose risate, gelidi silenzi, lacrime o schiamazzi. Sia che proponesse comicità per bambini, sia che sfidasse le signore a un incontro misto di wrestling, era abilissimo nel dar vita a performance così realistiche che perfino i suoi più cari amici non sapevano dove finisse lo scherzo e dove cominciasse la realtà.
La rassegna prevederà, oltre che il lunedì nella sala di Foggia, al DB d’essai di Lecce e al Metropolis di Mola di Bari, il martedì al Bellarmino di Taranto e al Casa delle Arti di Conversano e il giovedì all’Opera di Barletta.
Oltre a “Man on the moon”, ci saranno altri quindici titoli che ruoteranno in tutta la regione: “Wittgenstein” di Derek Jarman, “Caro diario” e “Aprile” di Nanni Moretti, “Paz” di Renato De Maria, “I diari della motocicletta” di Walter Salles, “L’intervista” di Federico Fellini, “Hotel Rwanda” di Terry George, “Il mio piede sinistro” di Jim Sheridan, “Morte di un matematico napoletano” di Mario Martone, “Shine” di Scott Hicks, “Il pasto nudo” di David Cronenberg, “I fratelli Skladanowsky” di Wim Wenders, “Therese” di Alain Cavalier e “Love is the devil” di John Maybury.
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