È un film che punta a raccontare una storia vera: la vicenda di un gangster che, negli Anni ‘80, dalla Calabria parte alla conquista di Milano. È “Lo spietato” di Renato De Maria che per tre giorni, da lunedì 8 a mercoledì 10 aprile, sarà nelle sale cinematografiche. Da venerdì 19 aprile, invece, il lungometraggio sarà possibile vederlo su Netflix. Girato in Puglia per un mese (novembre – dicembre 2018) tra Bari, Foggia, Accadia (in provincia di Foggia) e Margherita di Savoia (BAT provincia), il film è interpretato da Riccardo Scamarcio e Sara Serraiocco e con Marie-Ange Casta, Alessandro Tedeschi, Alessio Pratico’ e Ignazio Oliva.
“È una specie di commistione di diversi generi cinematografici, una storia di gangster, ma anche una comedy e un racconto del sociale nella Milano del boom economico degli ‘80 -commenta il regista Renato De Maria-. L’abbiamo definita, appunto, una gangster –comedy: è un racconto cinematografico puro. Il protagonista, così come i due dei miei precedenti “Paz” e “Vita oscena”, vive una sorta inadeguatezza nella società in cui vive, anche se in un modo diverso. Certa di vivere in I classe, anche se quando è nato gli hanno assegnato un biglietto di II classe. Vive in un posto che non gli è stato assegnato dal destino, quindi dell’alta società milanese ha l’ambizione di essere un imprenditore”.
Tra il regista Renato De Maria e l’attore e produttore pugliese Riccardo Scamarcio, c’ è un sodalizio artistico che li lega a diversi film. “Con De Maria in questi ultimi anni, abbiamo sempre lavorato insieme – precisa Scamarcio-. De Maria mi ha permesso di confrontarmi con un certo tipo di cinema, quello a lui più congeniale che tasta il genere e l’analisi sociale. Nel personaggio “Lo spietato”, pur essendo un calabrese emigrato a Milano e vissuto nelle sue periferie, c’è una voglia di emanciparsi e di vivere un’ascesa nel mondo capitalistico. Il film, comunque, si muove su due fronti: da una parte il genere cinematografico gangster, dall’altra raccontiamo la società di quel periodo, ma con grande ironia”.
Scritto da Renato De Maria, Valentina Strada e Federico Gnesini, il film è prodotto da Angelo Barbagallo per BIBI Film con Rai Cinema e con il contributo di Apulia Film Fund della Regione Puglia (430.151,50 euro) a valere su risorse del POR Puglia 2014/2020 e con il sostegno di Apulia Film Commission. Per la realizzazione del film sono stati impiegati 34 unità lavorative pugliesi.