"Lezuo" del pugliese Giuseppe Boccassini vince la 32esima edizione del Valdarno Cinema Fedic. Nel 1843 Andrea Lezuo, intagliatore nativo di Arabba, comune delle Dolomiti, parte per «la Merica» a bordo della nave Ehon. Attraverso un collage analogico di materiali audiovisivi eterogenei, ripercorrendo l’esperienza iniziatica del suo protagonista, il film cerca di restituire alla realtà del viaggio la sua fisicità.
Queste le parole del regista: "Ringrazio l'intero staff e la giuria del festival Valdarno Cinema Fedic per la spregiudicatezza mostrata nel premiare un film sperimentale come Lezuo. La volontà di dare spazio a questo tipo di cinematografia è un bene per il dibattito culturale italiano attuale e rafforza un 'idea estetica in realtà ben radicata nella tradizione del paese, almeno in passato. L'Italia infatti è stata storicamente sempre presente nel dibattito sulle nuove forme estetiche della cinematografia e con il futurismo precursore del cinema astratto e avanguardista. Ginna e Corra (fratelli Corradini) già nel 1911 parlavano di sinfonia cromatica (cinepittura) e di avanguardia nel cinema attraverso interventi estetici inediti, come ad esempio dipingere i fotogrammi di pellicola per ottenere un movimento continuo pittorico o utilizzare il pulviscolo di una stanza come pattern rumoristico all'interno dell'inquadratura. Paolo Gioli, Roberto Nanni, Carmelo Bene, Alberto Grifi e altri sono stati quelli che nel recente passato hanno continuato, ognuno a suo modo, a cercare un linguaggio del cinema specifico, fatto essenzialmente solo di suoni e immagini. Dedico il premio infine ai miei due nonni Giuseppe e Raffaele entrambi marinai. L'energia creativa del film Lezuo è in parte anche un loro merito.