Si è svolto stamattina al Cineporto di Bari l’evento locale degli "Open Days" di Bruxelles "L’Europa in Puglia. Politiche e progetti regionali a sostegno dell’industria creativa", aperto alle associazioni, agli enti locali, alle piccole e medie imprese e agli addetti al settore. Un’occasione di confronto e aggiornamento sulle strategie messe in campo dalla Regione Puglia per la progettazione europea applicata al settore culturale e per l’approfondimento del Distretto creativo pugliese.
L’incontro è stato introdotto e moderato da Silvio Maselli, direttore di Apulia Film Commission. "L’obiettivo di iniziative come gli Open Days – ha spiegato Maselli - è anche quello di diffondere a livello locale i contenuti discussi ed è questa la ragione dell’incontro di oggi, uno dei 200 eventi di portata locale in tutta Europa. Tutti gli eventi locali si sono tenuti in un periodo in cui l’agenda politica sarà occupata principalmente dalle proposte legislative della Commissione sulla politica di coesione dopo il 2013 e dal dibattito sulla portata, la durata e le priorità del prossimo Quadro finanziario pluriannuale. Difatti, tutti i livelli di governo sono impegnati, oggi più che mai, per trovare una via di uscita dalla crisi economica e finanziaria grazie anche alla strategia Europa 2020".
Le politiche culturali della Regione attuate in questi anni hanno puntato sugli investimenti volti alla professionalizzazione dei diversi comparti della cultura e dello spettacolo fino ad arrivare alla creazione di un vero e proprio Distretto creativo, attualmente in fase di riconoscimento. Come ha spiegato l’assessore Silvia Godelli che nel suo intervento si è soffermata sull’analisi dei sistemi da attuare per limitare i contraccolpi della crisi economica europea.
"Fino al 2007 la cultura – ha spiegato l’assessore Godelli - non era all’interno dell’obiettivo convergenza. Per costruire i contenuti dell’Asse 4, Linea 4.3. abbiamo lavorato in team con impiego di grandi forze e risorse. Se pure ci fossero delle discontinuità nel futuro della programmazione il know how che si è costruito ci consente di continuare a camminare con le nostre gambe. Attualmente stiamo concertando un incontro ad ampio raggio a Bruxelles intrecciando il tema del turismo che rientra nello sviluppo territoriale, il nostro grande tema".
Sull’importanza della presenza e dell’iniziativa nell’ambito dei partenariati europei è intervenuto il Direttore di Area della Regione Puglia, Francesco Palumbo.
"Dobbiamo invertire l’ottica – ha spiegato il dirigente – e intervenire nei processi, non subirli quando si sono chiusi. Dobbiamo sapere dove e quando agire e non ricevere quello che hanno deciso gli altri. Spendere i fondi adesso e aspettare cosa succederà è troppo poco. È importante capire il processo e su questo dobbiamo agire. La regione ha avviato da poco l’ufficio a Bruxelles eppure già raccolto importanti risultati".
Palumbo si è soffermato a lungo sull’importanza della partecipazione dal basso in relazione soprattutto alle possibilità d’investimento dei 18 milioni di euro dei Sistemi Ambientali e Culturali (SAC) a disposizione dei Comuni della regione. I progetti finanziabili richiedono tavoli di concertazione e partecipazione poiché vanno investiti in iniziative con potenziali di sviluppo futuro e richiedono una forte progettazione, e quindi competenza.
Per tenere insieme gli attori locali, le piccole e medie imprese e le associazioni culturali nasce il Distretto Creativo Pugliese con l’obiettivo di puntare sull’internazionalizzazione, sulla formazione e sulla comunicazione. Che serva da volano e aggregatore per le realtà presenti sul territorio. Esempio di buone pratiche moltiplicatrici dell’economia regionale sono le azioni messe in campo dalla Fondazione Apulia Film Commission, come ha spiegato il suo presidente Oscar Iarussi.
"Il dato incontrovertibile è che l’industria culturale e creativa sia un moltiplicatore dell’economia. Una quota parte - certo non quantificabile - del boom turistico della Puglia è ascrivibile al cinema e al lavoro di Apulia Film Commission che ha cominciato a infrastrutturare la filiera attraverso elementi che vanno a incidere sia nella produzione che nella distribuzione, con lo sguardo sempre rivolto al pubblico come nel caso esemplare del Circuito D’Autore con le sue oltre venti sale di qualità. Cultura e creatività rivestono tradizionalmente un carattere anticiclico e sono moltiplicatori di emozioni e socialità. Nel caso del Distretto creativo sono stati i soggetti partecipati dalla Regione Puglia cointeressati alle politiche culturali a mettere in moto questo meccanismo, ma nell'immediato futuro sarà essenziale che a giocare un ruolo primario siano le imprese in uno scenario europeo che sollecita iniziative multidisciplinari nel metodo e nel merito culturale".
Particolare attenzione nelle nuove strategie andrà riservata agli spazi che favoriscono la crescita delle realtà culturali e che, nel caso del Teatro Pubblico Pugliese, hanno rappresentato la prima esigenza da fronteggiare. "Abbiamo verificato – ha spiegato Carmelo Grassi – che i comuni utilizzavano poco le strutture comunali e delle province. Molte compagnie non crescevano poiché non avevano un luogo dove lavorare. In puglia c’erano molti spazi teatrali storici che non riuscivano ad aprire perché non avevano fondi. Grazie ai Fondi europei sono molti i risultati raggiunti".
Nell’occasione è stato presentato lo studio realizzato dal ricercatore Andrea Coluccia che dimostra come le industrie culturali e creative siano un potente motore per la creazione di posti di lavoro, la crescita economica, la creazione di valore aggiunto sulle esportazioni, la diversità culturale e l’inclusione sociale in conformità agli obiettivi di Europa 2020.
Bari, martedì 8 novembre 2011