“In viaggio con Cecilia” diretto da Cecilia Mangini e Mariangela Barbanente, evento Speciale di apertura al 54° Festival dei Popoli a Firenze, inizia un nuovo tour in Puglia accompagnato dalle autrici. Le proiezioni si terranno al Metropolis Multicine di Mola di Bari (lunedì 24 alle 19), al Cinema Elio di Calimera – Lecce- (martedì 25 alle 21) e Dopolavoro di Brindisi (giovedì 27 febbraio alle 19.30).
A quasi quarant’anni dalla sua ultima regia (La briglia sul collo, 1974), è tornata dietro alla macchina da presa Cecilia Mangini, una delle figure più significative della storia del cinema italiano: prima donna a girare documentari nel dopoguerra, l’autrice di capolavori come Ignoti alla città e La canta delle marane ha raccontato dalla fine degli anni Cinquanta alla metà dei Settanta un’Italia divisa tra boom economico e contraddizioni sociali.
In viaggio con Cecilia è il titolo del nuovo film, diretto a quattro mani con Mariangela Barbanente (già regista di Ferrhotel e sceneggiatrice, tra gli altri film, de L’intervallo di Leonardo Di Costanzo). Il film è stato prodotto da Gioia Avvantaggiato per GA&A Productions, in associazione con Elenfant Film, in associazione con Rai Cinema, con il sostegno della Cineteca di Bologna e del Centro per lo sviluppo dell'audiovisivo e dell'innovazione digitale in Emilia Romagna e il contributo dell’Apulia Film Fund. Film riconosciuto d’interesse culturale con il sostegno del MiBAC – Direzione Generale per il cinema.
Nato nell’estate del 2012, con l’obiettivo di raccontare con un film on the road com’è cambiata la “loro” Puglia (entrambe le registe sono nate a Mola di Bari), terra che è stata tra i temi centrali dell’opera di Cecilia Mangini, In viaggio con Cecilia ha da subito voluto intrecciare epoche e luoghi, facendo dialogare le immagini d’archivio con quelle del presente. Ma in quella stessa estate del 2012, un giudice ordinava l’arresto di Emilio Riva, il “padrone” dell’ILVA di Taranto, dichiarando che la città è ostaggio dell’inquinamento che l’acciaieria produce. Il viaggio diventa così l’occasione per confrontarsi con alcune domande che nei decenni passati Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all’industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma al tempo stesso la pone in un presente crudele e contraddittorio? Le riposte non possono che essere cercate nelle persone incontrate: prospettive personali e uniche su un tema collettivo che ci mette in discussione oggi come ieri.
«Il film – spiegano le autrici – è cambiato in corsa perché la realtà ci ha sorpreso. Siamo partite con l’idea di raccontare come un territorio è mutato in 50 anni – in un confronto tra due sguardi diversi e grazie alla testimonianza dei documentari girati da Cecilia negli anni Sessanta – ma quando siamo arrivate a Taranto, e poi a Brindisi, le due città, seppure in modo differente, si sono rivelate un laboratorio di ciò che stava succedendo nell’intero Paese. E così ci siamo buttate nella mischia: abbiamo parlato con le persone che incontravamo, ci siamo confrontati con la loro storia. E il nostro viaggio da fisico è diventato emotivo. Un viaggio fatto di memorie passate, testimonianze presenti e riflessioni»
«Le immagini di oggi – continua Mariangela Barbanente – dialogano costantemente con quelle di ieri, in particolare con Brindisi ’65 e Tommaso (1966), in cui Cecilia aveva già posto specifiche domande sul problema della industrializzazione meridionale, e con Essere Donne (1964) e Comizi d’amore ’80 (1982, realizzato insieme a Lino Del Fra), dove aveva analizzato i cambiamenti sociali e culturali relativi alla nascita e al radicamento di una nuova classe operaia e il ruolo della donna in una società così fortemente cambiata».
Regia CECILIA MANGINI e MARIANGELA BARBANENTE – montaggio PIERO LASSANDRO – fotografia ROBERTO CIMATTI - Suono di presa diretta GIANLUIGI GALLO – Musiche TEHO TEARDO –montaggio del suono ALESSANDRO FELETTI e DARIO CALVANI – durata: 74’
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