Il Fantafestival di Roma sceglie "La Signora delle Dodici Notti"

“La Signora delle Dodici Notti”, horror-fantasy girato in Puglia nei pressi di Castel del Monte (ben prima del fantasy di Garrone) e diretto dal barese Giovanni Aloisio, approda al più accreditato Festival internazionale del film di fantascienza e del fantastico, il Fantafestival di Roma in programma dal 14 al 18 luglio in Piazza Barberini presso il Multisala Barberini. Una grande kermesse giunta ormai alla sua trentaquattresima edizione, diventata punto di riferimento assoluto per gli appassionati del cinema di genere e che ha avuto fra i suoi ospiti artisti del calibro di Dario Argento, Carlo Rambaldi, Pupi Avati, Roger Corman e moltissimi altri. Alla guida un solido duo di specialisti, Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli e, come selezionatore, Luca Ruocco con un programma che si preannuncia quest’anno ancora più ricco di interessanti novità.
 
“La Signora Delle Dodici Notti” arriva quindi al suo traguardo più importante e nel luogo forse più congeniale, un festival interamente dedicato al cinema fantastico e che spesso ha individuato e valorizzato talenti e novità all’interno del fitto panorama dell’underground cinematografico indipendente.
 
Anche se il corto di Aloisio concorre già in più di una sessantina di festival in tutto il mondo, il regista non nasconde la sua affezione particolare per il Fantafestival di Roma. “E’ un festival che ho frequentato da spettatore per anni -  ha affermato Aloisio - e per me è un grosso onore parteciparvi con la mia opera prima”.
 
Il corto "La singora delle dodici notti" sarà proiettato a Roma venerdì 18 luglio alle ore 19,30, giornata conclusiva del Fantafestival e giornata di premiazione.
 
La critica – anche quella straniera - sembra tutta concorde sul lavoro fantasy di Aloisio che è riuscito, pur con pochi mezzi ed un budget ridottissimo, a realizzare un prodotto di sorprendente qualità, con ottime soluzioni visive ed una regia raffinata; un voler guardare al cinema del passato, dall’espressionismo tedesco al noir, dal fantasy all’horror argentiano, ritornando a quello spirito pionieristico, un po’ folle e un po’ geniale, dei film di genere dei seventies; non una semplice operazione di recupero formale ed estetico, quindi, ma, come afferma il regista, un atto d’amore verso un glorioso periodo in cui il nostro cinema ha varcato i confini nazionali, divenendo modello per autori americani, tra cui, ultimo solo in ordine di tempo, Quentin Tarantino”.
 
Aloisio, oltre che regista è un critico cinematografico, scrittore e musicista e queste sue competenze sono completamente asservite al caleidoscopico gioco registico rappresentato da ‘La Signora delle Dodici Notti’, in controtendenza con il gore estremo delle ultime generazioni di cineasti ed i torture-porn. Qui tutto è giocato sul filo evocativo, sull’emozione delle storie raccontate davanti al focolare domestico (non a caso di camini nel film se ne vedono tanti) e sulle paure ancestrali, in particolare quella della Befana, la vecchia strega dispensatrice di doni che si introduce nelle case di notte e che ha segnato per decenni l’immaginario infantile.
 
Qui la lezione semplice e magistrale di autori come Bava e Argento si fa sentire, forse in maniera più vera e genuina, senza la presunzione di emularli ma con l’umiltà di chi cerca di trovare in quel prezioso patrimonio cinematografico la chiave di volta per ricreare un cinema moderno e creativo. Dal passato, quindi, la ricetta per il futuro e, chissà, quella per poter finalmente risollevare le sorti del nostro cinema di genere.
 
“La Signora delle Dodici Notti” ha ottenuto il patrocinio dell'Apulia Film Commission ed il sostegno del GAL, Città di Castel del Monte.