Ecco come i partiti, in particolare in questi ultimi anni del tonfo berlusconiano, hanno ridotto la Rai. Ma scusate, il signor Minzolini, disastroso ex conduttore del Tg 1, defenestrato solo a causa di spese folli sostenute con la carta di credito aziendale (cioè nostra), e non per il tracollo degli ascolti di quello che un tempo era l'inarrivabile telegiornale della rete ammiraglia, prima di essere assunto in Rai non era forse un dipendente de "La Stampa" di Torino? Quindi invece che farlo andare in aspettativa gratuita dal suo giornale e assumerlo temporaneamente, lo hanno assunto a tempo indeterminato in Rai? Non conosco nel dettaglio il contratto collettivo dei giornalisti, né quello Rai in particolare. Ma questa notizia mi procura una amarezza cosmica: la Rai, quella che - si diceva spesso - va considerata come la più importante impresa culturale italiana (e figurati le altre...), pur sicura di vincere il ricorso di un procedimento di primo grado avverso a Minzolini, preferisce proporgli un incarico prestigioso e delicato? Ma che Paese è questo? Io quando finirà il mio mandato di Direttore della Apulia Film Commission mi cercherò un altro datore di lavoro se vorrò continuare a fare il Direttore. Questo è l'unico modo possibile per garantire il ricambio, la trasparenza, la giustizia sociale data dalla mobilità. Ahhhhhhhh!
Fonte: e-duesse "Spaccato sui palinsesti, il consiglio di amministrazione ha comunque approvato ieri la nomina di Augusto Minzolini a Direttore della Direzione Corrispondenti Esteri, con sede a Roma. Con questo incarico, il giornalista rinuncia al ricorso contro il provvedimento di urgenza del Tribunale del Lavoro di Roma che riconosceva la legittimità del trasferimento a altro ufficio, diverso dalla direzione del Tg1 (dal quale era stato rimosso a seguito del rinvio a giudizio per peculato) disposto dalla Rai. La transazione sarà formalizzata durante l’udienza del 5 giugno presso il Tribunale Collegiale del Lavoro di Roma. Dopo la rimozione dalla direzione del Tg1, viale Mazzini aveva precedentemente proposto, senza successo, al giornalista la corrispondenza dagli Usa con sede a New York. A proposito del nuovo incarico, il fiduciario sindacale dei corrispondenti esteri, Alberto Romagnoli, ha già richiesto un incontro urgente a Minzolini per valutare progetti di riorganizzazione della struttura e proporre piani di risparmio che tengano conto della necessità dell’informazione internazionale. Nel giorno della nomina dell’ex direttore del Tg1, infatti, i corrispondenti hanno ricevuto comunicazione della chiusura delle sedi di Istanbul, Beirut, Buenos Aires e New Delhi."