Le agenzie oggi parlano di queste due tendenze che ci portano al nanismo industriale. Perché se è vero che occorre far costare meno un film, è parimenti chiaro che il progetto di Rai Cinema di finanziare opere prime da 200mila euro abbasserà drammaticamente la qualità (dallo script al cast) e la distribuzione alternativa non è detto aiuti il cinema "minore" a emergere sino al punto da far nascere nuovi autori e produttori. Un film nano avrà una audience nana. Tuttavia è questa la tendenza e con essa dobbiamo fare i conti. "Mentre i numeri degli spettatori in sala tornano a scendere, il 2012 registra due fenomeni in controtendenza per il cinema italiano. Il numero crescente di opere prime e seconde in produzione e lo spazio che si stanno conquistando, fra circuito off, rete e tecnologie digitali e satellitari, le distribuzioni alternative. Una crescita confermata anche dalle richieste di finanziamento al Ministero: 143 nelle tre sessioni del 2010, 172 nel 2011 e 72 nella sola prima sessione del 2012"
Fonte: Ansa