Una delle fiabe moderne per eccellenza, la “Sabrina” di Billy Wilder con Audrey Hepburn, Humphrey Bogart e William Holden in lingua originale con i sottotitoli, torna sul grande schermo a corredo del sesto incontro del ciclo “Due o tre cose che so di loro – 7 Conversazioni di cinema” dedicato proprio a Wilder. L’appuntamento, ideato e curato dal Circuito D’Autore di Apulia Film Commission, è in programma giovedì 29 maggio al cinema Nuovo Splendor di Bari e venerdì 30 maggio al Bellarmino di Taranto: l’incontro sarà come sempre alle 21.00, mentre il film sarà in programma alle 19.00 (ingresso 4 euro; info dautore.apuliafilmcommission.it).
Con Enrico Magrelli questa volta ci sarà Marco Spagnoli, insieme a tracciare un percorso dedicato al maestro assoluto e inarrivabile della commedia, che ha regalato alla storia del cinema pellicole epocali quali “Quando la moglie è in vacanza” con Marilyn Monroe, “A qualcuno piace caldo” con Tony Curtis, Jack Lemmon e ancora con Marilyn Monroe, “Irma la dolce” con Jack Lemmon e Shirley MacLaine, ma anche titoli più drammatici come il noir “Il viale del tramonto”, con William Holden, Gloria Swanson ed Erich von Stroheim o “La fiamma del peccato” interpretato – tra gli altri - da Fred MacMurray e sceneggiato con Raymond Chandler.
Tra trailer, spezzoni di film, segreti e aneddoti, Magrelli e Spagnoli attraverseranno mezzo secolo di cinema rappresentato dal regista padre della commedia, “una commedia umana che paga pegno a Hollywood e alla Mitteleuropa” spiega lo stesso Magrelli. Allievo dotatissimo di Ernst Lubitsch, ha definito, con una filmografia mai ovvia, un “Wilder’s touch” paragonabile al tocco del suo maestro. Sceneggiatore straordinario, direttore di attori–complici come Lemmon e Matthau e tanti altri, ha insegnato agli spettatori che il cinema può essere un’euforica fabbrica delle idee. Senza mai salire in cattedra o pretendere di insegnare.
Il ricco programma si concluderà a giugno, l’11 a Taranto e il 12 a Bari, con una serata su Roman Polanski alla quale interverrà anche Giancarlo Mancini, autore televisivo de “Il tempo e la storia”. Tra kolossal e opere da camera, trasposizioni in grande stile e avventure della coscienza, Polanski è ancora oggi uno degli esempi più stimolanti di un cinema nomade e antiautoritario, in cui si incontrano Hollywood e Kafka, il surrealismo e il cinema in costume.