Riscoprire e approfondire nella storia del cinema italiano la figura e l’opera del regista pugliese di origini garganiche Francesco De Robertis. È l’obiettivo della Fondazione Soccio e dell’Apulia Film Commission che, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Foggia e il Comune di San Marco in Lamis, hanno organizzato una due giorni di studio tra Foggia e San Marco in Lamis. Lo spunto, in occasione del sessantennale della scomparsa, è dato dalla recente monografia “Il cinema di Francesco De Robertis” curata dal critico cinematografico Massimo Causo, pubblicata da Edizioni dal Sud per la collana “Percorsi di teca”.
Il primo appuntamento, in programma giovedì 14 alle 17.30 al Cineporto di Foggia (via San Severo), vedrà la partecipazione del curatore del volume, Massimo Causo, che dialogherà con Floriana Conte, docente del Dipartimento studi umanistici dell’Università di Foggia. A seguire la proiezione del film più celebre del regista, “Uomini sul Fondo”.
Il giorno dopo, venerdì 15 alle 18 al cinema De Robertis di San Marco in Lamis, è previsto un incontro dibattito al quale parteciperanno Massimo Causo e la figlia del regista Daniela De Robertis. A introdurre i lavori sarà il presidente della Fondazione Soccio, Michele Galante, e il Sindaco del comune garganico, Michele Merla. A condurre l’incontro il giornalista Fabio Prencipe.
Nel paese natale di De Robertis (nato a San Marco in Lamis nel 1902 e morto Roma il 3 febbraio 1959), l’iniziativa prevede anche una mini rassegna con tre titoli: “Uomini sul Fondo”, “Alfa Tau” e “Fantasmi del mare”, film prodotti durante il Secondo conflitto mondiale e che raccontano l’universo prevalentemente marinaro che caratterizzò tutta l’opera del regista.
Figura controversa e singolare nel panorama italiano, Francesco De Robertis è un autore poco studiato, anche se per molti versi è fondamentale nella storia del cinema in Italia. Ufficiale di marina, dopo alcune esperienze teatrali si avvicina al cinema attraverso il documentario. A capo del Servizio cinematografico della Marina, il suo nome viene indissolubilmente legato alle origini del Neorealismo.
Supervisore del primo film di Roberto Rossellini “La nave Bianca”, il suo cinema si caratterizza da subito per un taglio documentaristico dei racconti, per l’attenzione rigorosa per gli ambienti della messa in scena e per un impiego fortemente voluto di attori non professionisti. Caratteristiche che ne fanno a ragione uno dei veri precursori della stagione neorealistica del cinema italiano, che tanta fortuna avrà nel primo dopoguerra, caratterizzando per decenni la produzione e l’immaginario filmico di mezzo mondo.
Tutti i film di De Robertis, anche quelli del dopoguerra, si caratterizzano, con qualche rara eccezione, per il racconto degli ambienti militari che vengono rappresentati però senza eccessi di retorica. Un autore sicuramente molto connotato nei suoi riferimenti culturali, ma distante da qualsiasi coinvolgimento ideologico con il fascismo e spesso incompreso nella portata innovativa della sua produzione.
“Il cinema di Francesco De Robertis” è un’iniziativa patrocinata dalla Fondazione Apulia Film Commission e sostenuta nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema – Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia”, finanziato dalla Regione Puglia e dall’Unione Europea attraverso il Patto per la Puglia del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020