Continua, martedì 6 giugno alle ore 20,30 al Cineporto di Lecce, nella sala multimediale CineLab “Giuseppe Bertolucci”, la rassegna di Spaziocineforum Metafisica del racconto da una cinematografico, organizzata in collaborazione con Apulia Film Commission, con la proiezione del film Drum di Keywan Karimi, introdotto da una conversazione del responsabile Touring & A.C. Iran, Hossein Arbarbi.
Un avvocato riflette sulla corruzione che sta lentamente affondando Teheran; un messaggero misterioso lo raggiunge in un giorno di pioggia, nel suo squallido ufficio, per affidargli un misterioso pacchetto che sconvolgerà la sua vita. E per quest’oggetto riceverà visite sempre più minacciose da sconosciuti, temibili sgherri...
È la sinossi di un noir che non è affatto tale, ma riesce a generare angosciose inquietudini nell’universo della rappresentazione, che è la città protagonista del film: Teheran. È girato per le strade di questa città come fosse un documentario (per tale era stato autorizzato) il lungometraggio del giovane Karimi, già perseguitato (arrestato e in isolamento per il suo corto del 2015 Writing on the City ); condannato poi a sei anni di carcere e 223 frustrate, tramutate in un anno nella sentenza definitiva del febbraio 2016.
Presentato alla Settimana della critica di Venezia 2016, senza la presenza dell’autore, il film non è nulla di ciò che ci si aspetta da un giallo: ma tutto appare sempre più vago e quindi più inquietante. I campi lunghi e l’uso del piano sequenza, con l’azione quasi inesistente o fuori campo, tracciano il ritmo di un oscuro terrore; figurato nella corsa per le strade e i vicoli di una città fantasma, invasa dalle ombre e dagli esseri che come ombre l’attraversano, negli anditi e nei recessi di un’architettura concentrazionaria, costruita per generare angoscia.
L’incontro in programma è finanziato dalla Fondazione Apulia Film Commission nell'ambito del progetto Cineporti di Puglia, su risorse della Regione Puglia e Unione Europea con fondi POR Puglia 2014-2020