"La decisione di Lina Wertmuller di spostarsi da Taranto a Brindisi per completare le riprese del film "Mannaggia alla miseria", a causa di una richiesta di "pizzo" fatta da qualche balordo, si presta senza dubbio a molteplici letture. Io ne vorrei sottolineare una in particolare, come tarantino e come amministratore pubblico: la capacità di reagire prontamente che hanno dimostrato le istituzioni e la città. Assieme alla decisione della produzione di denunciare il tentativo di minaccia, mi sembrano questi degli elementi nuovi e positivi per Taranto, ben diversi rispetto ad altri episodi analoghi accaduti in altre parti d'Italia.
Credo che lo stato d'animo di quanti sono oggi impegnati a valorizzare il territorio pugliese sia contrastato tra il disagio per ciò che è successo e l'orgoglio di sapere che le istituzioni e la comunità locale vogliono veramente voltare pagina.
Per questo, sento di dover ringraziare la regista e la produzione per le decisioni prese, dalla denuncia fatta pubblicamente alla scelta di rimanere comunque a girare in Puglia.
Non vogliamo e non dobbiamo nascondere, come una vergogna, l'episodio avvenuto sabato, ma presentarlo per quello che è stato: un ignobile comportamento di qualcuno che ha creduto di potersi avvantaggiare illecitamente della presenza di una troupe cinematografica, poco badando alla importanza di quella presenza per lo sviluppo del territorio. Ma sottolineando come un tale episodio abbia sollecitato e fatto emergere comportamenti completamente diversi, più reattivi, da parte di una città già scossa da vere emergenze sociali, ambientali, economiche ed occupazionali.
Tali motivi mi fanno sperare che non si sia trattato di un danno di immagine per Taranto, ma la dimostrazione di aver voltato pagina, con uno scatto di orgoglio e di responsabilità, anche morale".