Sempre da ilsalvagente.it:
"Muore la prima moglie, lui finisce al confino, muore l'amico sindacalista socialista Bruno Buozzi, il giorno prima della liberazione di Roma da parte deglle truppe alleate e degli americani. Poi scompare anche Grandi, il sindacalista cattolico, che aveva fatto della Cgil il primo sindacato unitario degli italiani, in cui convivevano comunisti, socialisti e cattolici.
Sembra un po' troppo intimista l'avvio della seconda parte del film di Negrin su Di Vittorio, premiato dagli ascolti della prima serata, che hanno superato i 5 milioni e mezzo di telespettatori..
Poi l'attentato a Togliatti porta l'Italia sull'orlo della guerra civile. De Gasperi e il ministro degli Interni Scelba pregano Di Vittorio di fermarla.
Con qualche "caduta" in più rispetto alla prima serata, e alcune inesattezze storiche rilevate dai critici, non delude neppure la parte finale di Pane e Libertà. Di Vittorio morì il 3 novemre del 1957, poche ore dopo l'ultimo intervento a un attivo sindacale. Aveva appena 65 anni, visto che era nato l'11 agosto del 1892, a Cerignola, in provincia di Foggia.
La Cgil e i lavoratori italiani gli devono molto. E qualcosa i telespettatori di oggi devono alla Rai, che è riuscita a fare un'operazione di qualità in prima serata.
In fondo non si vive solo di X Factor e di reality come La Fattoria o Il Grande Fratello. I big della tv pubblica e privata dovrebbero ricordarselo più spesso. Domani avremo anche il secondo giudizio dell'Auditel."