Nella strategia di costruzione di una (ottima) film commission, il funding è sicuramente la chiave principale di accesso al mercato della produzione, tanto più che sempre più spesso lo stato centrale si ritira dal sostegno diretto, lasciando alle regioni parte di tale compito.
Questo sta facendo la Toscana. Ho le mie perplessità, perché conosco il modo con cui ragionano le produzioni italiane ed internazionali. Arrivate su un territorio, difficilmente lasciano sul terreno i diritti della propria opera.
Ma la storia si incaricherà di dimostrare se il modello toscano funziona oppure no. Memento Piemonte...
Eccolo descritto:
Nell’ambito della Mostra del cinema di Venezia, la Toscana Film Commission ha reso nota l’attivazione del bando per le opere audiovisive che valorizzano l’identità regionale. Il fondo di 9 milioni di euro che ha una durata biennale, sarà a favore di sceneggiature originali e film, capaci di rendere visibile il patrimonio storico-culturale, paesaggistico-ambientale, della Toscana. È stata anche annunciata la commissione, in carica per un triennio, che giudicherà il valore dell’opera filmica: sarà composta da cinque membri, tra i quali il critico Paolo Mereghetti, Viviana Dal Bianco, direttore del N.I.C.E. Festival e Luciano Barisone, direttore del Festival dei popoli. "Il finanziamento che sarà elargito rispetto alle produzioni cinematografiche – ha dichiarato Paolo Cocchi, assessore regionale alla Cultura e Turismo – sarà di due tipi e raggiungerà al massimo 200mila euro per le opere prime e 450 mila euro per le opere seconde: la Toscana Film Commission entrerà in veste di coproduttore o nel preacquisto di diritti dell’opera". Saranno tre le sessioni – il 30 novembre 2009, il 31 marzo 2010 e il 30 giugno 2010 – che assegneranno il finanziamento. "Inoltre stiamo studiando un progetto di sostegno al settore dell’esercizio – ha sottolineato Cocchi – attraverso, ad esempio, il rinnovo di apparecchiature tecniche, per dare ai film la capacità di arrivare ad un pubblico più vasto".
Fonte: Box Office