Le visioni dei tanti film presentati al "nostro" Bif&st e i film che vediamo nelle sale italiane in questi ultimi anni raccontano di un mondo creativo che va spegnendosi.
E' davvero complicato capirne le tendenze (le decadenze) di fondo, cioè se stiamo andando verso il baratro o se, nella crisi, stiamo cercando altri modi di raccontare storie.
Di sicuro, come dice il grande sceneggiatore Giorgio Arlorio - non a caso ospite del nostro festival in questi giorni -, il cinema italiano sta surrogando con la perizia registica e le trame, la debolezza delle storie, incapaci di sondare in profondità gli umori, le contraddizioni, le vicende sociali collettive di un'Italia allo sbaraglio nella crisi mondiale e continentale.
Va ripensato tutto: investendo sulla buona scrittura, sulle scene artistiche e creative, favorendo l'incontro tra autori, scrittori, attori, registi, creativi e produttori (e commissioning editor televisivi che, sempre più fortemente, entrano nei budget dei film).
Il Bif&st, nella sua poliedrica veste di festival generalista popolare e di approfondimento tematico, prova a dare un contributo al cambiamento. Oltre ai laboratori mattutini e alle lezioni di cinema, ogni pomeriggio si possono incontrare tutti gli ospiti in un clima rilassato per parlare di (buon) cinema e di (buona) televisione, con la speranza di fiutare dove va il futuro e starci dentro, "surfando" il cambiamento, non rifiutandolo per snobismo o paura.
Ai nostri creativi e ai nostri produttori pugliesi sta il compito di capire quali sono le occasioni che concede il Bif&st per diventare grandi.
Noi, con grandi sforzi, costruiamo il palcoscenico su cui altri dovranno recitare la parte dei protagonisti. Al cui fianco saremo presenti per incoraggiarli, sostenerli, promuoverli.
Questo deve fare una buona film commission.
2 Responses
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incominciate a non finanziare elaborati audiovisivi di pseudo-registi raccomandati amici DI !!!
Fuori i nomi!