Cinethica / Rosso come il cielo con Renato Curci e Enrico Castellaneta

Il cinema come arte salvifica. Una storia vera che poteva restare tragedia o trasformarsi, proprio come nei film, nella realizzazione di un sogno. Accade in “Rosso come il cielo” di Cristiano Bortone, penultima pellicola in programma per la rassegna “Cinethica – energia diversamente rinnovabile”, martedi 19 novembre alle 21 al Cineporto di Bari. Apertura della serata con Renato Curci ed Enrico Castellaneta. Ingresso libero.
 
Portare l’attenzione su quello che si ha e non su quello che ci manca, perché la diversità sia elemento cardine del proprio futuro successo. È questo il potente messaggio del film scelto per il penultimo appuntamento di CinEthica, martedì 19 novembre alle 21 al Cineporto di Bari (ingresso libero), rassegna promossa dall’associazione Cinethic con il sostegno economico di Apulia Film Commission (iniziativa cofinanziata dal PO FESR Puglia 2007-2013). In sala un volto noto e amico della rassegna, l’attore e autore Renato Curci che con Enrico Castellaneta offrirà in apertura un estratto dello spettacolo Ridi, ridi, originale dimostrazione di teatro di figura.
Una narrazione tra fiction e realtà, unione sempre più praticata dal cinema nostrano degli ultimi anni, è quella che si racconta in “Rosso come il cielo” (2005, Italia) di Cristiano Bortone. Siamo in Toscana negli Anni ‘70. Mirco Mencacci (interpretato da Luca Capriotti) ha dieci anni e ama il cinema, ma a seguito di un incidente domestico perde la vista. Impossibilitato dalla legge dell’epoca a frequentare una normale scuola pubblica, i genitori sono costretti ad affidarlo a un istituto per non vedenti che tuttavia non stimola positivamente i bambini a una vita normale. Lì Mirco, non riuscendo a usare il braille, trova un vecchio registratore e riesce a inventare delle favole fatte solo di rumori e narrazione. A 16 anni lascia l’istituto e inizia la sua carriera. Mencacci è tra i migliori montatori del suono italiani. Nel cast, oltre a Paolo Sassanelli, gli attori Marco Cocci, Simone Colombari e Rosanna Gentili.
Il film ha vinto il David Giovani 2007, premio assegnato dalle giurie popolari dei ragazzi di tutt'Italia, cui sono seguiti numerosi riconoscimenti soprattutto all’estero: al San Paolo International Film Festival, Sydney, Durban, Amsterdam Cinekid, Amburgo Children film fest, Montreal Children Film Festival, Isfahan, San Luis, Palm Beach. In Giappone ha addirittura ispirato la pubblicazione di una serie di racconti dal titolo "La luce di Mirco".