Ultimo appuntamento per la rassegna “Movie Music 2time” al Cineporto di Foggia in Via San Severo Km. 2, nell’ambito dei progetti di ideazione e realizzazione voluti da Apulia Film Commission per i Cineporti di Puglia, curata e organizzata dall’Associazione “Assieme” in collaborazione con Mario De Vivo. Giovedì 30 luglio con ingresso libero alle ore 20.30, verrà presentato il documentario CHET BAKER “LET’S GET LOST- Perdiamoci” - 25th anniversary, un film di Bruce Weber.
Nato in Oklahoma nel 1929, l'anno della Grande Depressione, Chet ricevette la prima tromba a undici anni e a ventiquattro già suonava con Charlie Parker a Los Angeles. Ribelle, incarnazione di uno stile di vita radicalmente jazz, frequentò a lungo la droga pesante, rovinò la sua bellezza prematuramente, ma non trovò mai pari nel soffiare dentro il suo strumento. Tutti hanno una storia da raccontare su Chet Baker, sui suoi tre matrimoni, sugli escamotages per lasciare l'esercito evitando l'elettroshock, sulla rissa a San Francisco in cui perse tutti i denti: il suo tesoro più prezioso.
Tutti hanno una storia da raccontare su Chet Baker, soprattutto Chet Baker, supremo cantore di se stesso e del proprio mistero, ma anche Bruce Weber, classe 1946, fotografo famoso e regista non abbastanza noto (specie in Italia), che su di lui ha realizzato questo documentario candidato all'Oscar. E sarà la pellicola invertita in bianco e nero, che tanto bene si mescola con i filmati in 8mm in una fotografia "soft" e continua, esattamente come il cantato di Chet Baker, o sarà l'imprevedibilità del personaggio, che annullava qualsiasi programma e anziché adattarsi alle riprese imponeva a queste di adattarsi a lui, ma è difficile pensare ad un documento sull'artista che sia più completo e sentito di questo, più lirico e romantico esattamente come lirico e romantico era il suono del suo "cool jazz". Al termine del documentario, show case del trombettista Luca Aquino.
Luca Aquino inizia a suonare la tromba all'età di diciannove anni, folgorato dal suono largo e caldo di Miles Davis. La abbandona due anni. Si dedica agli studi universitari e si laurea in Economia e Commercio. Ammaliato dal soffio di Chet Baker (il suo secondo vero amore), la tromba rientra prepotentemente nella sua vita ed è a questo punto che capisce di appartenere completamente alla musica. Infatti, riprende la tromba per non smettere più di suonare. Luca è autodidatta. Pochi maestri, tra i quali Paolo Fresu, le note dei dischi e più avanti i consigli di Jon Hassell ed Enrico Rava.
Nel 2008 pubblica con Universal Music il suo primo album da leader “Sopra le nuvole” e un anno dopo, con ospite Roy Hargrove, registra “Lunaria” col qual vince il Top Jazz di “Musica Jazz”. Registra “Amam” nell'antico bagno turco di Skopje, Macedonia, e “Tsc” in una chiesa in Olanda e nel 2010 arriva “Icaro Solo”, un disco coraggioso registrato in solo tromba in una Chiesa, con l’ausilio dell’elettronica, in completa solitudine. Dopo aver dato vita al suo festival Riverberi, le numerose collaborazioni italiane e internazionali, tra le quali una importante con l’artista Mimmo Paladino, lo inducono a registrare “Chiaro”, un lavoro in trio con una sezione ritmica norvegese e un ospite d’eccezione: Lucio Dalla. Nel 2012 entra a far parte del quartetto di Manu Katchè e registra un album per la Act Music. Con un gruppo completamente nuovo, parcheggia l’elettronica, registra “aQustico” e raggiunge la piena maturità. Dopo oltre centocinquanta registrazioni discografiche e duecento concerti l’anno tra club e teatri in tutto il globo, il 2015 è la volta del nuovo “OverDOORS”, un temerario tributo alla sua band preferita, The Doors.