Martedì 5 dicembre nel CineLab Giuseppe Bertolucci (Cineporto di Lecce via Vechia Frigole 36) sarà proiettato il docufilm Cinema grattacielo (It. 2017) di Marco Bertozzi, che sarà presente in sala e commenterà il film con gli spettatori. L’appuntamento (ingresso libero – inizio ore 20,30) è per la rassegna Per un canone del cinema italiano, organizzata da Apulia Film Commission in collaborazione con Spaziocineforum.
Menzione speciale al Biografilm Festival di Bologna 2017, Cinema Grattacielo è l’autentica biografia di un edificio con cui Bertozzi mette in scena non solo la storia di un oggetto architettonico, ma ne esprime, facendolo recitare in prima persona (con la voce di Ermanno Cavazzoni), tutti i valori simbolici, sociali e immaginifici dell’inedito protagonista drammaturgico. Composto da 27 piani e di 100 metri di altezza, il grattacielo fu completato a Rimini nel 1959 mostrandosi subito feticcio di modernità e di euforia economica: specchio di una società liberata dal bisogno e aperta al nuovo (produttivo, turistico e consumistico). Il filmato esprime in prima persona una nuova definizione di massa, edonistica ma interclassista. Il grattacielo di Rimini, di cui il film è la biografia, fu voluto dal sindaco Veniero Accreman, prototipo di amministratore ‘comunista’, e fu progettato dall’architetto Raul Puhali. Naturalmente il grande feticcio conosce una storia dai tratti alterni, con notevoli variabili diventate spesso disillusione e disimpegno, accompagnate al degrado incombente (e velato da ombre del malaffare organizzato). Si giunge così alla contemporaneità in cui la frammentazione sociale, insieme all’irruzione sulla scena di nuovi soggetti, fa apparire la torre una babele verticale, lontana dalla sua progettazione. In questa struttura si insinua la macchina visiva del regista, con l’effetto di restituire una cartografia compiuta di sequenze ortogonali – immagini cinematografiche appunto – per raccontare ambienti, stili di vita e sogni dalla comunità residente. Operazione “rivoluzionaria” di un cinema che non parla ‘di’, ma lascia parlare ‘chi’ intende descrivere.
La Rassegna è finanziata dalla Fondazione Apulia Film Commission nell'ambito del progetto Cineporti di Puglia, su risorse della Regione Puglia e Unione Europea con fondi POR Puglia 2014-2020