La Francia si appresta a varare la cosiddetta 'legge anti Amazon'. In Italia entra in vigore a giugno la 'web tax'.
Temi caldissimi, dunque.
Rimaniamo al caso francese, però: chi ha ragione? Il cittadino che ha interesse a pagare meno possibile un libro (a parità di qualità editoriale), o le librerie che vedono così rosicchiati margini di profitto?
E non sarebbe forse più giusto a quel punto introdurre una tassa sulle transazioni e-commerce a vantaggio della fiscalità generale e quindi per riallocare meglio le risorse comuni?
Sono questi, tra gli altri, i temi più delicati del momento che devono chiamare in causa tutte le migliori intelligenze in nome della giustizia sociale e della libertà di concorrenza.
Fonte:
Francia, dopo l’ok ottenuto presso l’Assemblea nazionale la legge denominata “anti Amazon”, che ha visto impegnato in prima linea il ministro Aurelie Filippetti, ha passato anche il voto del Senato francese. Si tratta, lo ricordiamo, di una normativa atta a tutelare le tradizionali librerie rispetto alla concorrenza - ritenuta sleale - degli operatori online accusati di dumping. Una proposta di legge (che ora dovrà passare per un’ultima volta in seconda lettura al vaglio dei deputati), in virtù della quale gli operatori dell’e-commerce non potranno più cumulare la gratuità delle spese di trasporto con lo sconto del 5% autorizzato sul prezzo di copertina dei libri venduti sul territorio francese.
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