Gli orfani e le vedove dei braccianti e dei soldati morti nei campi di lavoro e di guerra, i poliziotti e i carabinieri che sorvegliavano le piazze durante i comizi, i militanti detenuti per aver propagandato le idee politiche della sinistra e i preti che vivevano gli affanni del popolo sono alcuni di quelli che scrivevano al fondatore e segretario della CGIL e si rivolgevano a lui con un ‘Caro papà Di Vittorio…’. Espressione da cui è stato mutuato il titolo dell’antologia di molte di queste lettere curata da Myriam Bergamaschi (con la collaborazione di Cristiana Pipitone e Gianni Venditti) che parteciperà alla presentazione del volume in programma a Cerignola mercoledì 2 marzo (ore 18.00) presso l’associazione Casa Di Vittorio (Palazzo Carmelo - corso Garibaldi, 13).
Il volume contiene squarci originali e inediti della vita italiana tra la fine della guerra e il 1957, raccontata con l’incerta ortografia dei poveri che nei confronti di Giuseppe Di Vittorio nutrivano una smisurata fiducia, in moltissimi casi ricambiata dalla premura quasi paterna più volte espressa quando al leader della CGIL si rivolgevano, in particolare, i giovani e gli orfani delle vittime della violenza fascista e poliziesca. Questo raro esempio di storia popolare testimonia, al tempo stesso, il fascino e il carisma di Peppino e i bisogni ed i sogni che animavano la società italiana alle prese con la ricostruzione, materiale e morale, post bellica.
Insieme a Myriam Bergamaschi, parteciperanno alla presentazione del libro: Palma Guercia, dirigente dell’Istituto ‘Righi’; Mara De Felici, segretaria generale CGIL Foggia; Michele Galante, della fondazione Vittorio Foa; il giornalista Fernando Liuzzi.
L’evento è stato organizzato dall’associazione Casa Di Vittorio, in collaborazione con la CGIL e il Centro Sociale Evangelico cerignolano e con il patrocinio del Comune di Cerignola.
Nel corso dell’incontro sarà anche assegnata la borsa di studio, per l’anno accademico 2010-2011, intitolata a Giuseppe Di Vittorio e sostenuta dalla fondazione Unipolis. Ad aggiudicarsi l’assegno di ricerca è stato Enrico Acciai per l’approfondito ed originale studio sul tema del volontariato antifascista nella guerra civile spagnola, cui il fondatore della CGIL prese parte. La consegna sarà effettuata dalla vice presidente di Casa Di Vittorio, Silvia Berti.