Biopic /21 Maggio Martin Provost

Forse che la maniera più pura per apprezzare un talento sia vederlo all’opera in ambienti non dedicati alla creazione. Lo dichiara lo stesso regista, Martin Provost, ammettendo di essere stato colpito da questa suggestione per dirigere il biopic “Séraphine” (2008), ispirato alla pittrice francese che fu esponente inconsapevole dell’arte naif.
Ancora un racconto al femminile per il nuovo appuntamento con Biopic – Cinema d’Arte al Cineporto di Bari il prossimo giovedì 21 maggio alle 20.30 con ospite la storica e curatrice d’arte Giusy Caroppo. La rassegna, ideata e promossa dall’associazione PugliArte, è realizzata con il sostegno di Apulia Film Commission. Ingresso gratuito (fino a esaurimento posti).
Vincitore di ben sette César (l’equivalente francese degli Oscar) tra cui quello per il miglior film e per la migliore attrice protagonista a Yolande Moreau, ha tra gli interpreti anche Ulrich Tukur, Anne Bennent, Geneviève Mnich, Adélaïde Leroux.
Le prime scene mostrano Séraphine (per esteso Louis de Senlis, dal nome della cittadina in cui visse) che nottetempo cerca nel letto di un fiume materia prima per i colori. I suoi sono spesso materiali grezzi, non comuni: radici, sangue di animali, fango e cera.
Sembra un flashforward di vent’anni di un’altra protagonista incontrata durante la rassegna, “Camille Claudel” (il film di Bruno Nuytten è del 1988, ndr); lì, la scultrice viene mostrata a scavare a nude mani per estrarre argilla. Simbolo per entrambe del legame con un’energia creatrice, la madre terra, che rende le passioni – artistiche e umane – un passo più vicine al divino, ma che fatalmente e drammaticamente avvicina anche i loro destini.
Vissuta tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento, Séraphine era orfana. Cresciuta con le suore, dichiara un giorno che un angelo è apparso dicendole che dipingere era il suo destino. Quando lascia il convento inizia a lavorare come serva usando i pochi guadagni solo per quella passione che le permette di assecondare i piani di Dio, e infatti quando dipinge spesso intona inni religiosi. Non vuole fama e successo. Determinante invece l’incontro con il collezionista d’arte Wilhelm Uhde, l’unico a riconoscere il suo talento e a volere per lei onore e gloria. Sarà tuttavia questa precisa volontà di affermazione dell’ego – di segno maschile -, a rappresentare, a specchio, un panorama artistico “di genere” tutt’altro che inclusivo e che vive di finalità economiche più che di astrazioni mistiche.
Provost riesce a mantenere il racconto in equilibrio sui contrasti evitando giudizi e pietismi. Séraphine, proprio come Camille, finirà internata negli ultimi 10 anni di vita durante i quali non dipingerà più. “La pittura se n’è andata nella notte” dirà a uno dei medici. Metafora forse dell’idea che quel talento così come annunciato dall’angelo era caduto in una materialità troppo oscura perché mantenesse per lei l’ispirazione divina.
Bio
Martin Provost, attore e regista francese. Inizia la carriera realizzando due cortometraggi, poi nel 1997 passa ai lunghi con “Tortilla y cinéma” e nel 2002 scrive e realizza “Le Ventre de Juliette” che affronta il tema della relazione genitori-figli attraverso la storia di una giovane adolescente abbandonata da suo padre che si ritrova incinta. Dopo “Séraphine” nel 2011 dirige “Où va la nuit”, sempre con Yolande Moreau nel ruolo di protagonista. Torna infine al grande schermo nel 2013 con “Violette”, un biopic ispirato alla scrittrice Violette Leduc interpretato da Emmanuelle Devos.
Ospiti
Giusy Caroppo è storico dell’arte e curatore indipendente. Art director di Eclettica_Cultura dell’Arte, ha ideato e cura “Intramoenia Extra Art”, brand che fonde l’idea di museo temporaneo diffuso a una nuova modalità di turismo culturale. Tra le esperienze recenti, la co-cura dell’Evento Collaterale della 54. Biennale di Venezia “Pino Pascali. Ritorno a Venezia”, il Premio LUM per l’Arte contemporanea, il coordinamento della rete regionale Puglia_Circuito del Contemporaneo e la mostra di ABO “Da sopra (giù nel fossato)”. Autrice di saggi sull’Ottocento, collabora come free lance con testate d’arte e, quale esperto di Beni Culturali e Turismo, con enti pubblici e privati. Alla laurea, affianca il diploma d’Accademia (Pittura) e di Computer grafica (IED).

Info: www.pugliarte.it