“Centinaia di spettatori molto ‘turbati’, per così dire, hanno letteralmente assaltato il Multicinema Galleria con la pretesa di vedere un film di soli 40 minuti appena finalizzato – sembra stamattina - da Edoardo Winspeare dal titolo L’anima attesa, una fiction ispirata a Don Tonino Bello. Poiché si trattava di un work in progress ho stabilito che per questo film non ancora del tutto finito non si potesse e non si dovesse pagare il biglietto di ingresso, che sarebbe comunque stato di soli due euro. E’ stato un errore madornale: avrei dovuto portare il biglietto da 0 a 10 euro se solo avessi saputo, ma Winspeare non me ne ha informato, che questo film è stato finanziato con una colletta popolare, da decine, forse centinaia di fedeli di Don Tonino che hanno versato chi 100 chi 150 euro, come molti di loro, sdegnati, mi hanno rammentato. ‘Abbiamo prodotto il film – era il loro giusto (e furioso) ragionamento – perché non possiamo entrare?’ Non so se questo sia vero, ma poiché questa affermazione proveniva da fedeli molto, ma molto cattolici, non ho avuto alcun dubbio che non dicessero la verità. Ma il fatto è che non gli è stato impedito di entrare: semplicemente le due sale adibite alla proiezione (una delle quali aggiunta all’ultimo minuto) erano già completamente esaurite e dunque non si poteva far accedere più nessuno. Anche per non rischiare un cinema Statuto di Torino (un incendio con 64 morti su 100 spettatori presenti). Un successo totalmente inatteso, insomma, che si è risolto in uno increscioso incidente con una parte molto particolare del pubblico del Bif&st affamato di tutto, perfino di piccoli film da 40 minuti. Ma un successo che è andato ad aggiungersi, questa volta pacificamente, alla trionfale lezione di cinema di Carlo e Luca Verdone che ha visto 1.500 persone immobili per due ore sulle poltrone del Teatro Petruzzelli e al tutto esaurito fatto registrare nel tardo pomeriggio dalla proiezione di Hannah Arendt di Margarethe von Trotta. Mi auguro per il futuro altri incidenti simili”.