Domani, 11 febbraio, esce in tutta Italia e nei cinema pugliesi “I milionari”, ultimo lavoro di Alessandro Piva, interpretato da Francesco Scianna e Valentina Lodovini. Quarto lungometraggio del regista autore del grande cult barese La Capa Gira, “I milionari” racconta la camorra napoletana anni Settanta e sarà in programmazione in Puglia alla Multisala Ciaky di Bari, alla Città del Cinema di Foggia, al Cinema Opera di Barletta, al Metropolis Multicine di Mola di Bari e al Cinema Moderno di Maglie.
Presentato all’ultima edizione del Festival di Roma, “I milionari” è liberamente tratto dal libro del PM Luigi Cannavale, che alla fine degli anni Novanta condusse inchieste che portarono allo smantellamento del clan egemone di Secondigliano. Protagonista del film è un boss diventato poi collaboratore di giustizia (interpretato da Francesco Scianna), che il regista segue da quando era bambino, attraverso la sua ascesa criminale, fino al pentimento.
Piva ha spiegato: "Questo raccontare i vari bivi, le varie scelte che le persone fanno nella vita, che non sempre sono le scelte giuste, per poi arrivare a pagare un prezzo alto per ciò che si è fatto, mi sembrava un'opportunità per fare un salto in avanti nel racconto del fenomeno criminale, in un Paese come il nostro che ci convive da troppi anni e che speriamo riesca a gestire in maniera più equilibrata in futuro".
Il regista non cade mai nell'agiografia, non indugia sulle gesta criminali, ma mostra le fragilità e i dubbi del suo protagonista, in un contesto violento e apparentemente senza speranza.
"Ne ho parlato con Saviano nelle settimane scorse, che mi ha detto che trova il film un'opportunità interessante di non soffermarsi troppo sull'azione quanto di raccontare ciò che c'è dietro al fenomeno criminale".
La città del film, la violenza e le vedette per le sue strade, non sembrano però cambiate nel corso dei decenni. "Quello che so è che Napoli è una città veramente ricca e affascinante da un lato e piena di contraddizioni dilanianti dall'altro. In fondo è un concentrato di cosa è il nostro Paese: nelle sue luci e nelle sue ombre è giusto raccontarla".