Negli ultimi anni, il Portogallo ha attirato l’attenzione dei media internazionali per il momento sociale e politico che sta vivendo, ma anche per essere diventata una delle mete preferite dei turisti italiani. Parallelamente a queste attenzioni, il cinema portoghese sta avendo un momento d’oro nei festival internazionali, anche se i suoi giovani autori non hanno ancora ottenuto la visibilità che meriterebbero.
Per sopperire a questa mancanza, la Puglia si conferma territorio di cinema e, soprattutto, lega il proprio nome alla cultura del Portogallo. Cinque registi del nuovo cinema portoghese, infatti, saranno i protagonisti della prima edizione di “Luso!”, la prima mostra itinerante che sta proponendo in Italia il giovane cinema del Portogallo. Cinque film e un programma di cortometraggi che hanno affascinato pubblico, giurie e critica dei festival internazionali e che, finalmente, potranno essere apprezzati anche dal pubblico pugliese grazie al progetto di cinema itinerante che coinvolge i tre Cineporti di Puglia di Apulia Film Commission (Bari, Lecce e Foggia), dopo aver toccato più di trenta città italiane.
Si comincia, martedì 12 febbraio alle 20.30 al Cineporto di Bari, con il film “São Jorge” di Marco Martins. Il film è stato presentato in diversi festival ed è vincitore del premio “Orizzonti” per la migliore interpretazione maschile a Venezia 2016. Ad anticipare la visione della pellicola di Marco Martines sarà il cortometraggio “Inventario de Natal” di Miguel Gomes. Sempre al Cineporto di Bari, martedì 26 alle 20.30, appena tornato dal Festival di Barlino sarà il regista Ivo Ferreira a presentare il suo film “Cartas da Guerra”. Ad anticipare il lungometraggio ci sarà la proiezione del cortometraggio “A brief history of princess X” di Gabriel Abrantes.
Al Cineporto di Foggia, venerdì 15 febbraio alle 19.30, è prevista la proiezione del film “Ramiro” di Manuel Mozos, con António Mortágua, Madalena Almeida e Fernanda Neves, già in concorso alla Viennale 2017. Il film sarà preceduto dalla proiezione del film breve “A gloria de fazer cinema em Portugal”, diretto dallo stesso Manuel Mozos.
Il Cineporto di Lecce, invece, ospiterà la proiezione di due attesissimi film. S’inizia, mercoledì 20 alle 20, con il film “A fàbrica de nada” di Pedro Pinho, applaudito in molti festival e presentato alla “Quinzaine des realisateurs” di Cannes. Infine, martedì 5 marzo alle 20, il regista Pedro Cabeleira presenzierà alla proiezione del suo film “Verão Danado” (menzione Speciale a Locarno 2017 e Acid Trip 2 al Cannes Film Festival 2018) abbinato al cortometraggio “Rapace” di João Nicolau.
“Luso!”, organizzata dall’associazione Il Sorpasso – promotrice in Portogallo e in Brasile della Festa del Cinema Italiano – e ArchFilm, casa di distribuzione indipendente italiana, in collaborazione con Fundação Calouste Gulbenkian, Ambasciata del Portogallo di Roma, da Instituto Camões, Slingshot Films, è un’iniziativa patrocinata dalla Fondazione Apulia Film Commission e sostenuta nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema – Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia”, finanziato dalla Regione Puglia e dall’Unione Europea attraverso il Patto per la Puglia del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020
SCHEDE LUNGOMETRAGGI
“Verão Danado” di Pedro Cabeleira (2017, 128’), con: Pedro Marujo, Lia Carvalho e Ana Valentim.
Sinossi – L’estate di Chico comincia nella casa di campagna con i suoi nonni, all’ombra di un albero di limoni. Ma questa è solo una parentesi. La sua vita ormai è a Lisbona, dove si è laureato e dove dovrebbe cercare lavoro. Chico trascorre invece pomeriggi oziosi e infinite serate in giro per la città, con gli stupefacenti e la musica a creare atmosfere psichedeliche che rimandano eternamente l’arrivo dell’età adulta.
“A fabrica de Nada” di Pedro Pinho (2017, 178’), con: José Smith Vargas, Carla Galvão e Daniele Incalcaterra.
Sinossi – Una notte un gruppo di operai scopre che la direzione della fabbrica in cui lavorano ha organizzato il furto dei macchinari. Capendo che si tratta di un inequivocabile segno dell’imminente fallimento della ditta, alcuni di loro rifiutano la buona uscita e occupano la fabbrica. Con loro grande sorpresa, però, i dirigenti spariscono nel nulla, lasciandoli soli a decidere come gestire una fabbrica mezza vuota, in un mondo dove la crisi sta riscrivendo le regole dell’economia del lavoro.
“São Jorge” di Marco Martins (2016, 128’), con: Nuno Lopes, Mariana Nunes e David Semedo.
Sinossi – Nel 2011 il Portogallo comincia l“anno della Troika” (la ristrutturazione economica imposta da Ue, Fmi e Bce), che fece raggiungere ai portoghesi picchi di debito sconcertanti, con un numero crescente di famiglie e società impossibilitate a restituire i prestiti. Jorge è un pugile disoccupato sul punto di perdere figlio e moglie, che medita di tornare in Brasile. Per ripagare i debiti e convincere la moglie a restare in Portogallo, Jorge accetta il lavoro di esattore con un’agenzia di riscossione debiti che lo trascinerà in un mondo di violenza e crimini.
“Ramiro” di Manuel Mozos, (2017, 104’), con: António Mortágua, Madalena Almeida e Fernanda Neves.
Sinossi – Ramiro è un libraio di Lisbona e poeta in perpetuo blocco creativo. Vive, tra frustrazione e conformismo, tra il suo negozio e l’osteria, accompagnato dal suo cane, dai fedeli compagni di bevuta e dalle vicine: un’adolescente incinta e la nonna convalescente da un ictus. Lui continuerebbe di buon grado questa vita quotidiana pacata e anacronistica, ma degli eventi degni di una telenovela invadono questa bolla.
“Cartas de guerra” di Ivo Ferreira, 2016, 105’), con: Miguel Nunes, Margarida Vila-Nova e Ricardo Pereira.
Sinossi – 1971, Antonio viene arruolato nell’esercito come medico in uno dei peggiori scenari della guerra coloniale, l’Angola Orientale. Conosceremo la sua storia, i suoi tormenti e le sue speranze attraverso le lettere che per due anni invia a Maria Josè, la sua amata rimasta in Portogallo. Basato nella raccolta di lettere di António Lobo Antunes, uno dei più importanti scrittori di lingua portoghese, Cartas da Guerra è una profonda e affascinante riflessione su una delle pagine più fosche della storia portoghese.
PROGRAMMA CORTOMETRAGGI
“A Glória De Fazer Cinema Em Portugal” (“La gloria di fare cinema in Portogallo”) di Manuel Mozos (2015, 16’)
Sinossi – Il 18 settembre 1929 lo scrittore portoghese José Régio inviò una lettera ad Alberto Serpa esprimendo il suo desiderio di produrre film. Nella lettera chiede di contattare un amico che possedeva una macchina da presa. Per quasi novant’anni non si è saputo più nulla del risultato: nessuna risposta di Serpa fu mai trovata e Régio non menzionò mai più l’argomento. Tuttavia, la scoperta di alcuni vecchi rulli di pellicola nel tesoro di un collezionista sembra fornire la fine della storia.
“Inventário De Natal” (“Inventario di Natale”) di Miguel Gomes (2000, 23’)
Sinossi – Un 25 dicembre di metà anni ottanta. La famiglia si riuniva nella casa dei nonni. Quando avevo dodici anni sognavo di mettere in movimento le foto del presepe. Con questo film ho cercato di fare lo stesso con i ricordi dei miei cugini e parenti, con quella casa e con quei rituali. È un finto documentario e un finto film d’animazione, una semi-fiction sui bambini che vanno in guerra, suonano musica e vanno oltre.
“Rapace” (“Rapacità”) di João Nicolau (2006, 25’)
Sinossi – Finito un master in antropologia, Hugo trascorre le giornate a riposare il cervello dopo la lettura senza fine di testi di autori sconosciuti. La sua unica compagnia è Luisa, la donna delle pulizie, con la quale gioca al gatto col topo. Per sfuggire al sonno della ragione – che crea mostri -, Hugo esercita la sua vena lirica scrivendo, con il suo amico Manuel, canzoni sul loro quartiere. Il calmo dilettantismo del protagonista è scosso da Catarina, una giovane e bella traduttrice che sta iniziando la sua vita professionale come libera professionista. Hugo vacilla. In alto aleggia un falco. Non è l’unico rapace che può farlo.
“A Brief History Of Princess X” (“Breve storia della principessa X”) di Gabriel Abrantes (2016, 7’).
Sinossi – La storia straordinaria dell’opera dello scultore Constantin Brancusi, la famigerata “Principessa X”: un futuristico fallo bronzeo che è in realtà il ritratto di un busto della bisnonna di Napoleone, Marie Bonaparte.