Annunciati i vincitori di "Vive le cinéma – Festival del cinema francese"

Annunciati i vincitori di "Vive le cinéma – Festival del cinema francese"

Un grande successo di pubblico, con spettacoli sold out tutte le sere, uno spazio di incontro e confronto che diviene veicolo di inclusione sociale e di crescita del territorio.

Decisamente positivo il bilancio dell’edizione 2021 di Vive le cinéma – Festival del cinema francese, che si è chiuso lo scorso sabato, 18 settembre, con la premiazione dei film in concorso, scelti da due giurie di studenti a cui il festival ha dato la possibilità di mettersi in gioco.

La giuria degli studenti del corso di laurea in Dams dell’Università del Salento e quella del Liceo Palmieri di Lecce hanno assegnato il Premio come miglior cortometraggio a “Bruit Blanc” di Thomas Soulignac.
Il Premio come miglior lungometraggio è andato ex aequo a due film, entrambi selezionati a Cannes: “Si le vent tombe” di Nora Martirosyan, ambientato in Nagorno-Karabakh, e “Slalom” di Charlène Favier, che tratta lo scottante tema degli abusi nel mondo dello sport professionale.

Il premio come miglior documentario è andato a “Marcher sur l'eau” di Aïssa Maïga, che ha ricevuto anche la menzione speciale della giuria per la pregnanza del tema scelto e per la profondità con la quale la regista ha saputo declinare il racconto, allo stesso tempo personale e collettivo, della drammatica questione dell’accesso all’acqua in Africa.

«Il grande successo di questa edizione, nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia, ha dimostrato ancora una volta che Vive le cinéma è un appuntamento prezioso – commenta la presidente di Apulia Film Commission Simonetta Dellomonaco - perché riesce a raccordare i gusti del grande pubblico a quelli di un pubblico più esigente, soddisfacendo il bisogno di buon cinema. Inoltre, il festival continua a favorire l’incontro tra Francia e Puglia dal punto di vista produttivo: anche quest'anno ne abbiamo avuto un ottimo riscontro, con l'interesse dimostrato da Aïssa Maïga a tornare qui con nuovi progetti. Una conferma del lavoro di Apulia Film Commission per la valorizzazione della Puglia, ormai a pieno titolo una “regione cinematografica”».

 

Una fucina per nuove produzioni

Vive le cinéma è anche una fucina creativa, in cui attori, registi e produttori francesi e italiani si incontrano e si confrontano.

«Per noi questo è un aspetto essenziale fin dalla prima edizione – commentano i direttori artistici Angelo Laudisa, Brizia Minerva e Alessandro Valenti - tra i risultati del festival, c’è quello di aver portato a Lecce il produttore Jean Bréhat, che ha poi scelto di collaborare con Apulia Film Commission per il film “France” di Bruno Dumont, premiato a Cannes. Anche Aïssa Maïga, la nostra ospite di quest’anno, dopo aver conosciuto Lecce e il Salento grazie a Vive le cinéma ha deciso che tornerà in Puglia in vista di suoi futuri progetti cinematografici».

 

Uno spazio di inclusione sociale

Il cinema è spazio di aggregazione e di comunità, veicolo potente di riflessione, crescita, cambiamento.

Proprio da Vive le cinéma ha preso corpo il percorso formativo dell’Accademia della Carità, progetto di reinserimento sociale della Fondazione Casa della carità di Lecce che partirà regolarmente a ottobre e comprenderà diverse materie, dalla storia dell’arte al diritto costituzionale.

Vive le cinéma è stato il primo “laboratorio di idee” dell’Accademia della Carità.

Oltre venti ospiti della Casa della Carità, persone senza fissa dimora e richiedenti asilo, hanno potuto assistere alle proiezioni dei film in concorso e ne hanno discusso in incontri ad hoc con il direttore dell’Accademia, Alessandro Valenti.

Uno degli incontri ha visto come protagonista Aïssa Maïga, attrice e regista, vincitrice della menzione speciale di Vive le cinéma con il suo documentario “Marcher sur l’eau”.

«È stato un incontro denso e toccante – ha commentato Alessandro Valenti – pieno di contenuti, perché le persone coinvolte in questo progetto hanno lunghe e importanti storie alle spalle e certamente comprendono i temi delicati affrontati nei film selezionati da Vive le cinéma. Ad Aissa hanno detto si essersi sentiti meno soli, dopo aver visto un film come il suo, che parla delle estreme difficoltà di comunità costrette alla ricerca quotidiana di un bene di primissima necessità come l’acqua. Hanno riflettuto sul fatto che il dolore non è qualcosa di esclusivo, e che proprio per questo si può e si deve condividere, in un percorso comune di riscatto. Riflessioni come queste, nate dalla visione di un film, a mio parere sono il motivo per cui il cinema non morirà mai».