Giovedì 24 gennaio (ore 19 – ingresso libero) al CineLab Giuseppe Bertolucci di Lecce, con la proiezione di Lorello e Brunello di Jacopo Quadri prende il via la rassegna di cinema contemporaneo inserita nel programma di Docroom. Ideato e organizzato da Muud Film con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura e con il supporto logistico di Apulia Film Commission, il percorso di specializzazione in tecniche e poetiche del cinema documentario, propone fino al 15 marzo otto masterclass riservate a 10 allievi under 35 provenienti da tutta italia e una rassegna aperta al pubblico con la proiezione di sei film dei docenti e dei tutor della masterclass, autori che stanno sperimentando nuovi linguaggi per raccontare al pubblico le proprie storie, esplorando il limite tra reale e immaginario, tra documentario e finzione, vero e verosimile.
Si parte dunque giovedì 24 gennaio con Lorello e Brunello di Jacopo Quadri. Biondi, gemelli, Lorello e Brunello vivono da soli nel podere dove sono nati ai Pianetti di Sovana, in Maremma, una campagna dura e ventosa. Il lavoro, senza mai un giorno di pausa, è una condizione naturale che non si mette in discussione. In quattro parti, dall’estate alla primavera, il film segue per un anno la vita dei gemelli Biondi e dei vicini di podere, un giorno dopo l’altro, a mungere e vegliare, con la minaccia dei lupi che stanno ripopolando le macchie, le albe, la polvere, i recinti, il fieno, le morti e le nascite, gli animali. Dopo la proiezione, il regista e il montatore Stefano Grosso incontreranno il pubblico per tracciare la direzione del proprio percorso artistico e del viaggio fatto insieme.
Regista di documentari di creazione e montatore riconosciuto per essere uno tra i più creativi del panorama italiano. Jacopo Quadri ha collaborato con autori di rilievo internazionale, tra i quali: Bernardo Bertolucci, Paolo Virzì, Mario Martone e Gianfranco Rosi. Da regista si è confrontato con alcune delle personalità più intense e carismatiche del teatro italiano, concentrandosi in particolare sul rapporto intimo e profondissimo tra radicalità artistica e pratica teatrale. In La scuola d’estate Quadri offre un affresco discreto e preciso del metodo di insegnamento di Luca Ronconi durante il suo laboratorio estivo al Centro Teatrale Santacristina. Ne Il paese dove gli alberi volano si immerge insieme a Davide Barletti (co-regista) nei festeggiamenti per i 50 anni di attività dell’Odin Teatret di Eugenio Barba. Il suo ultimo lavoro Lorello e Brunello è stato selezionato nei maggiori festival europei e ha vinto una menzione speciale e il Premio Cipputi alla 35° edizione del Festival di Torino. Montatore del suono e fonico di mix tra i più apprezzati nel panorama nazionale, Stefano Grosso è dotato di una sensibilità cinematografica fuori dal comune. Ha contribuito con la sua creatività alla realizzazione di alcuni tra i più significativi film d’autore italiani degli ultimi anni, ricevendo riconoscimenti nei più importanti festival internazionali, con una particolare predilezione per il documentario e per il cinema che esplora e rinnova il confine tra realtà e finzione. Nel suo TimeLine studio di Roma, sono stati post-prodotti capolavori come Fuocoammare, Sacro Gra e Rumore Bianco. Ha lavorato, tra gli altri, con Gianfranco Rosi, Alberto Fasulo, Alina Marrazzi, Costanza Quadriglio.
La rassegna proseguirà con Menocchio di Alberto Fasulo (31 gennaio), Via della Felicità di Martina di Tommaso (7 febbraio), L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin (14 febbraio), La strada dei Samouni di Stefano Savona (28 febbraio). Giovedì 21 febbraio (ore 20:30 – ingresso libero) al Db D’Essai appuntamento, in anteprima regionale, con “Et in terra Pacis” di Mattia Epifani, cortometraggio in concorso al Torino Film Festival. Il Regina Pacis è stato il più grande Cpt d’Italia. Dal 1998 al 2005 ha ospitato sulle coste del Salento oltre 65mila migranti. Rimasto in stato di abbandono per molti anni viene acquistato da privati per essere trasformato in un resort di lusso. I lavori di ristrutturazione, però, riportano alla luce i segni indelebili di un passato fatto di violenze e soprusi, che riemerge a distanza di anni per liberare per sempre vittime e carnefici dall’oblio.
Gli allievi lavoreranno, inoltre, alla realizzazione di cinque documentari brevi (dall’ideazione alla ricerca, dalla regia alla produzione, dal montaggio al suono) sul tema “casa” che confluiranno in un unico film collettivo che sarà presentato ufficialmente il 15 marzo durante l’evento conclusivo di Docroom. I tutor sono il montatore Mattia Soranzo (coordinatore), l’autrice Martina Di Tommaso e il regista Mattia Epifani. Le masterclass saranno condotte in coppia da registi ed esponenti di rilievo del documentario italiano e internazionale (Alessandro Comodin e Tristan Bordmann, Alberto Fasulo e Johannes Hiroshi Nakajima, Jacopo Quadri e Stefano Grosso, Penelope Bortoluzzi e Stefano Savona). L’organizzazione è a cura di Vincenzo D’Arpe.