Per la V edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, l’Apulia Film Commission sarà presente con due film realizzati sul territorio regionale.
Durante il festival, che si svolgerà dal 28 ottobre al 6 novembre, saranno proiettati il film "L’estate di Martino" diretto da Massimo Natale (prodotto da Movimento Film) e il documentario "Il colore del vento" di Bruno Bigoni (prodotto da Minnie Ferrara), entrambi i lavori sono stati realizzati con il contributo e il sostegno di Apulia Film Commission.
"L’estate di Martino", in concorso nella sezione "Alice nella città", è stato realizzato a Torre Guaceto, in provincia di Brindisi, e racconta l’estate di sangue del 1980, contrassegnata dalla tragedia di Ustica del 27 giugno e dall’attentato nella stazione di Bologna del 2 agosto: tragici episodi che fanno da sfondo alla storia di Martino e del capitano Clark, un militare americano. Un rapporto che nasce e cresce attraverso l’insegnamento del surf e dal quale ognuno dei due imparerà ad affrontare i propri fantasmi. Teatro dell’azione è la bellissima spiaggia di Torre Guaceto, il cui accesso è vietato perché sotto il controllo della Nato. La storia di questa amicizia si intreccia con la favola di "Dragut", un principe che ha sfidato il mare per amore: dovrà recarsi oltre l’arcobaleno, nelle profondità del mare, e trovare una giara magica. Se ci riuscirà il mondo non conoscerà più il dolore delle morti violente. Il film diretto da Natale è interpretato dagli attori: Treat Williams, Matilde Maggio, Matteo Pianezzi e Luigi Ciardo.
"Il Colore del Vento" -Un viaggio nel Mediterraneo sulle tracce di Creuza de Mä-, documentario in concorso nella sezione "L’altro Cinema Extra", racconta il viaggio di una nave mercantile nel Mar Mediterraneo. Marinai che vivono sull’acqua la maggior parte della loro vita, che si perdono nel mare per scoprire donne, uomini e città, per cogliere e raccontare le diverse realtà del Mediterraneo, incrociando popoli e culture, intrecciando passato e presente. Ogni scalo è una città, ogni città una storia. Tra queste, a causa della sua posizione, Bari ha accolto un notevole flusso di immigrazione dall’Est. La città ha vissuto il primo grande esodo del popolo albanese l’8 agosto 1991 quando nel suo porto approda la nave Vlora, carica di oltre ventimila immigrati. La nave era partita dal porto di Valona, città dell’Albania, secondo porto del paese dopo Durazzo, più di 70 miglia nautiche (180Km) da Punta Palascìa, sulla costa del Salento. Fra i tanti disperati che arrivarono sulle coste baresi in quei giorni, c’era anche Violeta con un figlio in grembo e l’altro sulle gambe. Violeta voleva raggiungere il suo ex-marito per ricongiungere la famiglia e darle un futuro migliore. Superati i numerosi ostacoli iniziali, oggi Violeta è mediatrice culturale nelle scuole, badante di notte e presta la propria consulenza agli immigrati nel disbrigo delle pratiche burocratiche presso una sede locale della CGIL.