A Roma, seduto sul letto della piccola camera del piccolo hotel in zona Pigneto, a due passi dal Circolo degli artisti dove abbiamo festeggiato i nostri primi 2 anni e 10 mesi di vita con il Presidente Nichi Vendola e circa 2.000 persone del nostro piccolo grande mondo del cinema. Faccio fatica a capire chi non c'era, e questo è il segnale di una ottima organizzazione, tesa a narrarci (si, anche la politica delle rape e del riso patate e cozze, così come del negramaro, è un elemento di costruzione identitaria) e ad incontrare i produttori e gli autori del cinema italiano.
Penso alla piccola grande Laura Bispuri che sale su quel palco nero e pericoloso, che ti costringe a dire cose ufficiali e lanciare anatemi. Penso alla sobrietà di Ennio Fantastichini, che non esibisce la statuetta, ma il disappunto per la fase difficile in cui versa un'industria e un contesto creativo debilitato da mille insipienze.
E penso a quanta speranza stiamo suscitando, quante parole di stima ci stanno circondando e incoraggiando. La strada è tracciata, ora si, diciamocelo, possiamo osare l'impossibile. Perchè avere paura?