Il corto sperimentale "Terre al margine. Wasted" della giovane regista e ricercatrice Alessandra Ondeggia conferma la sua vocazione di sperimentazione e ricerca con selezioni di prestigio nei principali festival a focus ambientale.
E’ stato invitato al 14° Enviromental Film Festival Cinemabiente di Torino nella sezione Panorama oltre che in concorso al Festival Internazionale di documentari The Village Doc Festival che si terrà a Milano al 1 al 5 giugno.
"Terrealmargine.Wasted" è una produzione indipendente a budget zero girato tra Martina Franca e Taranto il fumo del siderurgico che le divide è l’unico impulso di una realtà apparentemente afona, ultimo residuo di una terra al margine. E’ docu perchè racconta e riprende la realtà cosi com’è senza filtri o ricostruzioni, fiction perchè tra le tante storie che si intrecciano nei luoghi di vita ne sceglie di riassumere una ricostruita ma realissima, sperimentale perchè l’approccio è molteplice a livelli di criticità simultanei utilizzando la metafora come base narrativa.
Nelle terre al margine il resto è dimentico dell’edificio cosi come degli uomini e delle donne che lo abitano, sono inglobati e assorbiti. Sono intere aree urbane, o piccoli porzioni, resti, di aree sfuggite alla dimenticanza. Le terre al margine, hanno anche loro tutte le caratteristiche di quelle non al margine. Se ne possono individuare tutti gli elementi. La strada, la panchina, il lampione, il giardino, il bar, il venditore, i palazzi, le persone che vi abitano, bambini che giocano, macchine che sfrecciano. Tutti gli elementi. Tutti, però, diversi. Sospesi. Sospesi tra le vite delle persone che in quei luoghi vive o semplicemente attraversa. Il progetto è costruito per figure e metafore. Ogni elemento è indipendente parallelo e complementare. Luoghi, vita di un uomo, dramma sociale, suoni, parole, fotografia, sono progetti a sè con l’obiettivo di renderli capaci di raccontare una storia, di catturarne una sfumatura e di essere predisposti alla mutazione una volta assemblati con gli altri.