Tremonti, la Puglia e Aurelio De Laurentiis.

Confondendo un'iniziativa politica e dunque privata (Le fabbriche di Nichi) con una pubblica (i Cineporti), Giulio Tremonti ha attaccato il lavoro svolto in questi ultimi tre anni dalla giunta Vendola sul cinema e l'audiovisivo.
Il primo punto è politico: Tremonti, candidato in pectore alla successione di Berlusconi (per il terrore dei colonnelli e dei soldati della PdL con i quali mi capita spesso di parlare...perché già con Berlusconi comanda solo lui, figurati se il fiscalista fosse anche premier...), attacca nella culla il suo avversario più temibile. E lo attacca proprio nel cuore del meccanismo della costruzione di consenso. La cultura, infatti, è per Vendola quel che per Berlusconi e Tremonti sono le adunate padane o il popolo degli ipergarantiti dalla evasione fiscale autorizzata (le finte partite iva, i commercianti o i ristoratori che quando gli chiedi lo scontrino ti guardano male, gli artigiani e i liberi professionisti che se chiedi la ricevuta ti fanno pagare a parte l'iva in più, che fanno la base di questo centrodestra).
E viene in mente che Tremonti, attaccando - se permettete - anche il nostro lavoro - attacchi un intero popolo di artisti, autori, produttori che in questi (soli) tre anni di vita di Apulia Film Commission ne hanno apprezzato la qualità, l'utilità, la facilità di approccio. Ed hanno scelto sempre più numerosi di venire qui a girare i propri film, spot, documentari e cortometraggi.
Ma per capire quanto strumentale sia stato l'attacco, è opportuno vedere l'intervista al potentissimo Ministro delle Finanze, nella quale dice testualmente "che poi io manco lo so cosa è il Cineporto, cos'è un festival?". Ecco. questo è l'altro nodo: l'attacco è gratuito e l'ignoranza è massima.
Se Tremonti venisse in questi giorni al Cineporto di Bari, ad esempio, scoprirebbe un brulicare di cittadini e di professionisti, proiezioni stampa, bambini alle prese con la visione di film, una ditta edile che sta costruendo il bar. Tutte cose che fanno muovere l'economia insieme alle idee.
Infatti i fondi con i quali abbiamo realizzato i Cineporti di Bari e Lecce sono stati erogati dalla Regione Puglia su fondi FAS, grazie all'Accordo di Programma Quadro "Sensi contemporanei" per un totale di 800.000 € per i due impianti. Chi sa di fondi pubblici, capisce bene che l'autorizzazione a spenderli è giunta da una delle direzioni del Ministero dello Sviluppo Economico. Altro che spesa leggera e libera delle regioni.
E qui veniamo al terzo nodo: le idee. Chi parla come Tremonti dimostra di avere il terrore di idee che si muovono troppo velocemente. E' il problema del potere, direbbe Michel Foucault. La Puglia oggi va troppo veloce perché il potere possa davvero capirla. Per questo il Corriere della Sera dedica una modesta inchiesta alla vicenda delle borse di studio di Ritorno al futuro. Perché bisogna fare da contraltare al popolo che, in tutt'Italia, guarda alla Puglia come fenomeno. Le elites si prendono la rivincita e comincia la solita pratica denigratoria. De ja vu.
Le parole più interessanti sul nostro mestiere - ma anche preoccupanti, se viste solo dal punto di vista del prodotto Filmauro - le ha dette pochi giorni fa il produttore Aurelio De Laurentiis. Il vero problema italiano si chiama assenza di mercato. I soldi pubblici dovrebbero servire per consentire l'accesso al mercato al prodotto di qualità, ad abbassare la soglia e far crescere i talenti autoriali. Invece il feroce duo(mono)polio italiano ha massacrato gli autori e i produttori indipendenti, costringendoli a far la spola tra Rai/Medusa/Ministero per remunerare le proprie opere di ingegno. Un produttore schiavo, significa ridurne la capacità creativa.
De Laurentiis:
"I tagli al Fus? Non mi interessano; il vero problema è l’assenza di un’industria produttiva italiana". Lo ha dichiarato ieri il produttore Aurelio De Laurentiis sul set di ‘Amici miei 400’ che Filmauro sta producendo. Ha aggiunto De Laurentiis: "È una vita che andiamo avanti mendicando inutili tozzi di pane per sopravvivere. Da noi il cinema non è supportato, è sopportato. I problemi sono di mentalità e non si risolvono certo con una manciata di soldi; il Governo, a questo, è sempre rimasto sordo, servirebbero invece leggi che ci permettano di crescere. Dicono che sperperiamo il denaro pubblico, ma dimenticano che quei soldi vengono restituiti dagli incassi dei film. Negli Usa hanno capito che investire sul cinema significava imporre la loro cultura nel mondo e ci sono riusciti. Avremmo potuto farlo anche in Italia. Ma noi sprechiamo le risorse".
Fonti:
ROMA, 10 GIU – "Il programma elettorale del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è straordinario per le forme di impiego dei fondi pubblici: ci sono le fabbriche di Nichi, che sono dei centri sociali e il cineporto. In tempi di crisi ci vuole responsabilità da parte di tutti". Con queste parole il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha attaccato il governatore della Puglia al termine dell’incontro con le regioni, che si è appena concluso. (ansa)
BARI, 10 GIU - ''Il ministro Tremonti non distingue un carciofo da un’astronave". Con questa battuta il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, risponde in una nota alle critiche rivoltegli dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per le forme di impiego dei fondi pubblici.
Il ministro "confonde iniziative istituzionali – dichiara Vendola – che danno lavoro perchè investono sull'industria della creatività, come l’apertura dei cineporti, con attività di volontariato politico – che come è del tutto ovvio non pesano sulle casse pubbliche – che coltivano un modello di società radicalmente diverso da quello che vorrebbe Tremonti".
Per Vendola Tremonti con le sue dichiarazioni "cerca polemiche strumentali che distolgano l’attenzione dalla manovra del suo governo, sulla quale pende un giudizio politico da parte di tutte, sottolineo tutte, le Regioni. Manovra che è considerata – conclude – tra le più inique e inaccettabili tra quelle varate in tutta Europa".
Tremonti su Vendola:
Fonte : YouTube

One Response
  1. Sono una ragazza di ventotto anni che dopo dieci anni di esperienze al nord e poi all’estero ha provato a tornare, grazie all’entusiasmo trasmesso dalle iniziative che ultimamente la Puglia sta mettendo a disposizione dei giovani e dell’industria creativa. Se prima era il mio paese a starmi stretto adesso provo la sensazione che tutta la nazione sia una scatola chiusa che ci sta soffocando. La tentazione di scappare dall’Italia e di approfittare di essere ancora in tempo ancora non mi abbandona. Ma voglio essere paziente e, insieme a tanti altri coetanei, sostenere il vostro impegno e le vostre idee. tutti i giovani pugliesi, e non solo, sono con voi!

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