Una storia di immigrazione, amore e senso di appartenenza ad un Paese che ti cambia dentro, gli Stati Uniti d’America. E’ quanto si racconta nel documentario “Tony Driver, un deportato al contrario” di Ascanio Petrini che a partire da lunedì 17 per due settimane fino a sabato 29 luglio, si girerà nella città di Polignano a Mare, per poi spostarsi in America e in Messico.
Prodotto dalla Dugong Srl, con la produzione esecutiva della Rabid Film, il documentario ha ottenuto il sostegno del MIBACT e il contributo economico di Apulia Film Commission pari a 37.000,00 del fondo Apulia Regional Film Fund. “Tony Driver, un deportato al contrario” racconta la storia di Pasquale Donatone, alias Tony, l’autista che ci guida attraverso un’America terra dei sogni e un’Italia patria dei sogni infranti, raccontandoci la grandezza decadente di uno e la piccolezza infinita dell’altro.
Tony è un immigrato deportato al rovescio. Ha lasciato l’Italia quaranta anni fa da bambino ed è diventato americano ma ha fatto errori, più d’uno. Il più grande è stato firmare per essere deportato in Italia piuttosto che scontare una pena in USA per reati legati al suo “secondo lavoro”.
Tony, infatti, è un taxi driver presso la Yuma City Cab Company, ma per arrotondare, ogni tanto con la sua auto trasporta clandestini messicani nel territorio americano. Adesso è stato arrestato e deportato in Italia. E’ costretto ad aspettare 10 anni prima di poter rimettere piede legalmente in territorio americano, ma dieci anni in Italia non sono facili da passare per un americano abituato a certi traffici.
Ora, l’attesa è troppo lunga e questo paese non dà speranze. Arriverà al suicidio? cercherà di tornare in USA da clandestino attraverso il Messico? Certo non può stare qui in Italia ad aspettare. Un gran finale lo attende.