È possibile essere felici anche se gravemente malati? Se lo è chiesto Nick Difino, il food performer che, ammalatosi di linfoma non-Hodgkin nel 2015, ha trasformato il suo percorso da paziente in una sfida per trovare la “ricetta della felicità”. La vicenda di Nick Difino sarà raccontata nel documentario “Alla Salute” firmato da Brunella Filì.
A partire da oggi, sabato 13 maggio per 8 giorni tra Milano, Bari, Rutigliano, Polignano a Mare, Monopoli e Fasano, iniziano le riprese che oltre a Difino vede coinvolti chef e gastrofili di fama nazionale, fra cui Simone Salvini, Diego Rossi, Roy Paci, Paola Maugeri, Don Pasta, che si raccontano davanti ai fornelli, interrogandosi sui temi della malattia, della felicità, della qualità della vita e del ruolo del cibo durante la cura del cancro. Le musiche del film saranno curate da Vincenzo Deluci con la partecipazione straordinaria di Roy Paci.
Nato da un soggetto di Nicola Difino, Brunella Filì e Antonella Gaeta, che ha curato anche la sceneggiatura, il documentario racconta la vicenda del 48enne Nick Difino che di lavoro fa il food performer ovvero, mette musica mentre cucina e narra storie al pubblico attraverso il cibo portando il suo cooking show in giro per l’Italia con la convinzione che “il cibo è l’ingranaggio cardine dell’economia, dell’ecosistema, della salute e della cultura”. La salute, appunto. Quando, a febbraio 2015, si ammala di cancro, dopo l’iniziale scoramento, decide di cambiare le carte in tavola e di utilizzare la malattia come opportunità per brindare “Alla Salute”, facendone una strada per trovare la felicità, durante e dopo il cancro.
Il progetto prende forma in occasione della rassegna “Cinethica energia diversamente rinnovabile”, a cura dell’associazione Cinethic, che in uno degli appuntamenti in programma al Cineporto di Bari, ospitava il perfomer Nick Difino per parlare della sua vicenda.
Prodotto da Officinema Doc, il documentario è sostenuto da Istituto Tumori Bari “Giovanni Paolo II” I.R.C.C.S., Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Puglia e da Apulia Film Commission con un finanziamento del fondo Regional Film Fund pari a 50mila euro. Per la realizzazione del documentario, saranno impiegate oltre 20 unità lavorative pugliesi.