Martedì 19 aprile alle 22, nell’ambito del 17° Festival del Cinema Europeo, sarà presentato in anteprima italiana e in concorso nella sezione “Puglia Show” il film breve “Giuseppe che sapeva volare” con gli artisti protagonisti Luigi Presicce e Annalisa Macagnino.
L’anteprima del film coincide con la presentazione e visione inedita delle opere dei due artisti: “Fai leggier ogni peso grave” – un’installazione in sei quadri con santo di Annalisa Macagnino; e la performance senza spettatori di Luigi Presicce “Per il volto di Maria”, con Enrica Ciurli (Maria) e Matteo Coluccia (giovane San Giuseppe).
Il film - prodotto da Apulia Film Commission nell’ambito del progetto Generations, ideato e scritto dalla creative producer Lara Castrignanò e con la regia affidata al giovane Luca Cucci, vede protagonisti due artisti italiani confrontarsi con la reinterpretazione in chiave arte contemporanea della figura di San Giuseppe da Copertino, il santo pugliese conosciuto per le sue visioni mistiche e levitazioni verso la Madonna. Nel film, la linea narrativa ci trasporta negli ambienti propri ai due artisti alternando per quadri i processi creativi di un nuovo immaginario e le fasi di preparazione e realizzazione finale delle due opere.
OPERE - COMMENTO ARTISTI
Annalisa Macagnino: <<Fai leggier ogni peso grave è frutto di una riflessione su San Giuseppe da Copertino, il santo che “sapeva volare”. Di questa straordinaria esperienza ne ho voluto sottolineare la sublimazione della materia attraverso una serie di elaborati grafici e soprattutto attraverso la realizzazione di un piccolo solido in piombo, ottenuto mediante fusione>>.
Luigi Presicce: << Per il volto di Maria nasce dalla suggestione, da una devozione, la mia, di autore, per Giuseppe Maria Desa (1603 – 1663): San Giuseppe da Copertino. Il Frate, come lo ricorda Carmelo Bene in Nostra signora dei turchi o A bocca aperta, guardiano di porci, un uomo che per distrazione avrebbe rotto ogni cosa nelle sue mani, ma poi nel momento della preghiera verso “la mamma sua” - un dipinto del volto della Madonna della Grottella - si adoperava in estasi tanto trascendenti da farlo sollevare da terra e raggiungere il dipinto della Vergine. Considerato dai prelati una sorta di scemo del villaggio Giuseppe incantava gli astanti con i suoi voli estatici e fu per questo allontanato dalla casa natia per essere internato nel Convento dei frati di Osimo, dove tutt’ora si trovano le sue spoglie mortali. Nella performance, avvenuta in un fazzoletto di terra che circonda un vecchio paiaru fatto di pietre, un giovane San Giuseppe (Matteo Coluccia), si spreca in rocamboleschi salti che lo avvicinano quasi a toccare Maria (Enrica Ciurli), che posta in cima alla struttura agricola, porta con se una cornice dorata che la eleva a icona. Il giovane frate, vestito di saio nero, compie ripetutamente un cerchio perfetto intorno a un perno conficcato nel suolo e al quale è legato, in prossimità della Vergine. Un trampolino lo aiuta a elevarsi con grandi salti verso di lei, senza mai riuscire tuttavia a toccarla. La performance non ha un inizio, né mai si conclude: tutto avviene in quel ripetersi di un salto a braccia tese che ancora porta l’eco di un volo, dell’estasi di Giuseppe guardiano di porci che vedeva la Madonna>>.
La proiezione di “Giuseppe che sapeva volare” si svolgerà al Cinema Massimo a Lecce, il 19 aprile alle 22 alla presenza dell’autore/creative producer Lara Castrignanò, del regista Luca Cucci, e dell’artista Annalisa Macagnino.
“GIUSEPPE CHE SAPEVA VOLARE” è un film documentario Finanziato dal Progetto Servizi di Valorizzazione Integrata - Generations, finanziato dal Programma Operativo Interregionale (POIn) “Attrattori culturali, naturali e turismo” – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2007/2013 Linea di Intervento 1.1
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